CITTA' DEL GUATEMALA, 3 ottobre - Almeno 31 morti e fino a 600 dispersi nelle abitazioni, circa 125, finite sotto la terra e il fango: è il bilancio reso noto dalle autorità del Guatemala, dove nella notte tra giovedì e venerdì una valanga si è abbattuta sulla località di El Cambray II, a una ventina di chilometri dalla capitale.
Tra i cadaveri recuperati finora ci sono anche quelli di due neonati. Per ore e ore, nel corso della giornata di ieri, sono andati avanti i disperati tentativi di trovare persone ancora vive, sebbene sepolte sotto la valanga di fango, hanno precisato le autorità, ricordando inoltre le oltre 200 persone evacuate. Le persone salvate sono al momento 34, sul posto sono impegnate 1.200 uomini del soccorso. A un incontro con la stampa ha preso parte il presidente del Guatemala, Alejandro Maldonado (padre del funzionario della protezione civile che cooordina gli aiuti), il quale ha chiesto aiuti internazionali "di fronte a questa emergenza nazionale". I media locali, ricordano che tra le vittime c'è Qaini Wilfredo Bonilla Sandoval, un 18enne che faceva parte della squadra giovanile di squash del Guatemala: la casa della sua famiglia è stata completamente distrutta e suo fratello Winifer, anche lui atleta, è rimasto ferito nel disastro. La stampa segnala, inoltre, che anni fa l'area era stata classificata "ad alto rischio" frane.
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