LUGANO, 18 aprile - Un insospettabile signore di mezza età con il baule dell'auto piena di carne per oltre 50 chili. Un altro con la "merce" nascosta nel vano motore. Oppure una donna che si finge incinta per nascondere un filetto legato in vita. Sono solo alcune delle storie che racconta la polizia frontaliera in servizio tra Italia e Svizzera e che delinea quello che sembra essere un nuovo filone del contrabbando tra i due Paesi: quello della bistecca. All'origine di tutto, come racconta il "Corriere della Sera", troviamo l'aumento, registrato nel Paese elvetico, dal prezzo della carne: 87 euro per un chilo di filetto di manzo, quasi il doppio di quanto oggi si paghi in Italia.
La differenza di prezzo potrebbe invogliare molti cittadini svizzeri a passare il confine per fare acquisti in un qualche ipermercato italiano, ma come spiega Davide Bassi, del Corpo delle Guardie di Confine, qui "ci troviamo di fronte ad un numero di sequestri record, con quantitativi tali di detenzione illegale di carne che non possono essere ricondotti al semplice utilizzo domestico".
Al centro del "traffico della bistecca", ci sarebbe infatti il mondo della piccola ristorazione elvetica: oltre al risparmio secco sul prezzo al chilo, con il mercato nero si tenta di aggirare anche il dazio doganale che ammonta a 17 franchi (oltre 16 euro) per ogni chilo di carne importato in Svizzera.
Nessun commento:
Posta un commento