venerdì 28 novembre 2014

Il M5S perde pezzi, il blog espelle i deputati Artini e Pinna


Massimo Artini e Paola Pinna
ROMA -  Il M5S perde altri pezzi: i deputati grillini Massimo Artini e Paola Pinna sono stati espulsi dal Movimento. Erano accusati di "violazione, da troppo tempo, del codice di comportamento sulla restituzione di parte dello stipendio". Alla votazione sul blog di Beppe Grillo hanno partecipato 27.818 iscritti certificati. I sì sono stati 19.436 pari al 69,8%, i no 8.382 pari al 30,2%.
La domanda alla quale gli iscritti sono stati chiamati a rispondere era piuttosto esplicita: "Sei d'accordo che Pinna e Artini NON possano rimanere nel Movimento 5 Stelle? Vota ora!". 
Una cinquantina di attivisti del M5S ha manifestato, ieri sera, a Marina di Bibbona poco distante dall'abitazione di Beppe Grillo dopo l’erspulsione. Il presidio si è sciolto dopo che una delegazione di cinque deputati, tra cui lo stesso Massimo Artini, è entrata nella villa del leader dei Cinquestelle. Grillo avrebbe ascoltato le ragioni di chi lo ha raggiunto ma - viene riferito - non si sarebbe mosso dalle proprie posizioni, limitandosi a dire di volersi adeguare a quanto stabilito dalle votazioni del blog. 

Le accuse a Paola Pinna - "Nel Movimento 5 Stelle le regole vengono prima di ogni cosa ed è inaccettabile che la cittadina deputata Paola Pinna non faccia bonifici sul fondo per il microcredito da quasi un anno, al contrario di tutti gli altri parlamentari che hanno restituito una media di 50mila euro a testa", si legge sul blog di Grillo. 

Le accuse ad Artini - "Massimo Artini, invece, da gennaio ha applicato un sistema di rendicontazione personale dove mancano all’appello 7mila euro - prosegue il post che invitava al voto -. Nonostante i solleciti del capogruppo e dello staff ad attenersi alle regole, come potete verificare, il cittadino deputato Artini continua a non utilizzare il portale online per le rendicontazioni e quindi a non restituire i rimborsi spese". 

Infine, l'appello: "Chi non restituisce parte del proprio stipendio viola il codice di comportamento dei cittadini parlamentari M5S, impedisce in questo caso a giovani disoccupati di avere ulteriori opportunità di lavoro oltre a tradire un patto con chi lo ha eletto. Un comportamento non ammissibile in generale, ma intollerabile per un portavoce del M5S". 

Pinna contro Grillo: "Accuse false" - "Quanto apparso sul blog di Grillo è falso. Per non parlare di quella che è una vera e propria sospensione dello stato di diritto. Il sondaggio sull'espulsione è una violazione delle regole perché non passa dall'assemblea, perché si danno informazioni false e perché c'è solo una versione". Così Paola Pinna commenta il post sulla sua espulsione. "Non è vero che mi son tenuta i soldi ma ho versato la parte prevista a Fondo di garanzia per le Pmi e Caritas", afferma pubblicando le fotografie dei bonifici effettuati. 

Artini: "Il blog dice il falso" - Respinge le accuse anche l'altro parlamentare coinvolto: "Le dichiarazioni sulla mia rendicontazione sono false e del tutto tendenziose", scrive Artini su Facebook per replicare a quello che lui stesso definisce un "post pubblicato sul blog gestito dalla Casaleggio Associati, fornitore di servizi informatici che oggi si diletta a pronunciare editti privi di ogni fondamento". "Quel tipo di ragionamento sulla rendicontazione è qualcosa che non attiene ai fatti, perché io e altri abbiamo fatto richieste precise al gruppo, poi qualcuno ha.... Vabbé, a pensar male ci si azzecca". 

Nuti: "Bonifici? Prendono per il c..." - Il deputato pentastellato Riccardo Nuti va all'attacco dei colleghi Paola Pinna e Massimo Artini, accusandoli di "prendere per il c..." in merito ai bonifici da loro effettuati. "Se io faccio un bonifico da 2mila euro ma dovrei farlo da 6mila, vuol dire che prendo per il c.... Se io rendiconto con un mio criterio di calcolo posso decidere cosa conteggiare e cosa non conteggiare e quindi prendo per il c... - scrive su Facebook -. Se io faccio un bonifico a chi voglio io anziché al fondo statale per le Pmi, vuol dire che prendo per il c...", conclude Nuti.

Pizzarotti difende i dissidenti: "Revocare voto espulsioni" - A difendere i due dissidenti, prima della votazione, è stato il sindaco di Parma Federico Pizzarotti del M5S. "Pretendiamo il rispetto delle regole. E allora, a maggior ragione, dovremmo essere noi i primi a rispettarle. Se la votazione in corso non verrà revocata, come in altre occasioni è stato fatto, voterò convintamente no", ha scritto su Facebook. "Artini e Pinna - ha aggiunto  - rendicontano ogni spesa come si evince dai loro siti personali, che sono andato a visionare per farmi un'idea oggettiva. Forse il loro grosso errore, in realtà, è aver fatto autocritica dopo le elezioni Regionali". 

Rendiconti, in regola solo 1 su 143 - Solo un parlamentare M5S sui 143 di Camera e Senato ha presentato la rendicontazione delle proprie spese fino al mese di ottobre. Si tratta del deputato Vittorio Ferraresi. Escludendo Filippo Gallinella ed Emanuele Cozzolino, fermi ad agosto, per quasi tutti i deputati e senatori del Movimento le rendicontazioni online sul sito "tirendiconto.it" risalgono allo scorso giugno. Per altri 16 le tracce si perdono al mese di aprile.

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