venerdì 10 luglio 2015

PROCESSO ESCORT a Bari, il teste Berlusconi arriva e non risponde


BARI, 10 luglio - "Preferirei avvalermi della facoltà di non rispondere". Dopo aver fornito le proprie generalità, Silvio Berlusconi - come già anticipato - ha detto al presidente Luigi Forleo e ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Bari di non intendere rispondere alle domande. Citato come testimone nel processo 'escort' in corso a Bari, Berlusconi non è tuttavia un teste puro in quanto imputato in un procedimento connesso, quello per induzione a mentire.
Stando alla ipotesi accusatoria dei magistrati baresi, l’ex premier in concorso con l’ex direttore de L’Avanti Valter Lavitola, avrebbe indotto Gianpaolo Tarantini a rendere dichiarazioni mendaci ai pm che indagavano sulle escort. Berlusconi si è trattenuto per meno di due minuti nell’aula di giustizia del Tribunale di Bari. Ha detto di aver deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere su consiglio dei suoi difensori, gli avvocati Niccolò Ghedini e Francesco Paolo Sisto. Il Cav ha concesso di farsi fotografare con due donne, una avvocatessa e una cliente. Non si è incontrato con Patrizia D'Addario che è giunta in ritardo.
Patrizia D'Addario è arrivata nel palazzo di giustizia di Bari proprio mentre Berlusconi se ne andava da un'uscita laterale. "Sono arrivata tardi apposta - ha detto ai giornalisti all'ingresso Patrizia D'Addario - perchè non volevo incontrarlo". "La mia vita - ha aggiunto la donna - è stata rovinata e questo messaggio glielo invierò in una lettera". "Avrei così tante cose da dirgli che preferisco non vederlo", ha detto ancora scoppiando in lacrime alla domanda sul perché non abbia voluto incontrare Berlusconi. "Io ho solo raccontato la verità rispondendo alle domande di magistrati - ha detto la donna - e invece mi dipingono come la escort che lo ha inguaiato. Ne vogliono fare un santo con l'aureola. Questo non è giusto. Io sono l'unica ad aver subito in tutti questi anni. Non sono una escort - ha concluso Patrizia D'Addario con la voce rotta dal pianto - e ho sempre detto la verità".
l prossimo 24 luglio è previsto l’esame degli imputati. Sono sette le persone a giudizio per associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento, favoreggiamento e induzione alla prostituzione: l’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, suo fratello Claudio, Sabina Beganovic, le attrici Letizia Filippi e Francesca Lana, e gli amici e soci in affari di Tarantini, Pierluigi Faraone e Massimiliano Verdoscia. Francesca Lana ha fatto sapere che non si sottoporrà all’esame ma renderà dichiarazioni spontanee.
I fatti oggetto del processo sono quelli noti delle ragazze, alcune delle quali escort, portate fra il 2008 e il 2009 alle feste e cene nelle residenze di Silvio Berlusconi, citato come teste.
   

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