FIUMICINO, 30 luglio - Clima sempre più esasperato all'aeroporto di Fiumicino. Sale la tensione al Terminal 3 dello scalo romano dopo i ritardi e le cancellazioni dovute all'incendio di ieri.
Un centinaio di persone sta "assediando" la biglietteria della Vueling in cerca di spiegazioni per i continui ritardi. Per riportare la calma tra i passeggeri sono intervenuti carabinieri e Guardia di Finanza.
"Diteci cosa dobbiamo fare, siamo esasperati. Chiamate i responsabili, è da stamattina che siamo qui in fila, fatela finita", le parole di uno dei passeggeri diretto a Palermo. "Quello che sta succedendo è ai limiti del reale", gli fa eco un signore che invece sarebbe dovuto partire alla volta di Praga. Le forze dell'ordine stanno cercando, non senza difficoltà, di riportare la calma. In fila ci sono anche famiglie con bambini.
Soccorse due persone bloccate in ascensore - Nei venti minuti di black out della corrente elettrica si sono bloccati alcuni ascensori. In particolare due persone, rimaste bloccate in un elevatore, sono state soccorse e liberate grazie all'intervento dei vigili del fuoco.
Malore per due ragazzi - Altre due persone sono state soccorse all'interno dell'area partenze del Terminal 1, dove per lungo tempo è rimasta spenta l'aria condizionata. Gli operatori del 118 hanno preso in cura due ragazzi, uno colpito da crisi epilettiche e un altro colto da svenimento. Le loro condizioni non destano comunque preoccupazione.
Intanto sarebbe partito da un cumulo di rifiuti l'incendio di Fiumicino: lo rende noto il Corpo forestale. La zona in cui si è generato è in via del Pesce Luna, a bordo strada, in un'area fortemente degradata e disseminata da rifiuti abbandonati, sia domestici che industriali. Le fiamme sono poi state trasportate dal forte vento. Il punto sulle indagini relative all'incendio che è divampato ieri a Fiumicino nella Pineta di Coccia di Morto è stato fatto in una riunione, che si è appena conclusa presso la Procura della Repubblica di Civitavecchia, tra il Procuratore Capo Gianfranco Amendola e il Capo del Corpo forestale dello Stato Cesare Patrone accompagnato dal Comandante Regionale per il Lazio e dal Comandante Provinciale di Roma. Le fiamme, trasportate dal forte vento, hanno rapidamente percorso prima gli arbusti della macchia mediterranea limitrofa, per poi interessare la vicina pineta raggiunta in più punti da faville incandescenti prodotte dagli arbusti e dalle canne, che hanno dato origine a diversi focolai. Verosimilmente, dunque, secondo la Forestale il vento ha determinato la rapida propagazione delle fiamme.
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