venerdì 10 aprile 2015

TRIBUNALE DI MILANO, oggi controlli più stringenti agli ingressi



MILANO, 10 aprile - Sono stati rafforzati per tutta la giornata i controlli agli ingressi del Palazzo di Giustizia di Milano dove ieri mattina Claudio Giardiello ha sparato, dopo essere entrato con una pistola nel palazzo, uccidendo tre persone, tra cui un giudice. In via Manara, dall'accesso attraverso il quale sarebbe passato Giardiello mostrando un falso tesserino, si può accedere esibendo tesserini se si è magistrati, avvocati o personale amministrativo. I controlli, a quanto pare, sono più rigorosi e c'è anche un carabiniere che staziona all'ingresso assieme alle guardie della vigilanza privata. All'entrata principale di corso di Porta Vittoria, invece, dove c'è l'ingresso con metal detector riservato al pubblico si è creata una lunga fila lungo la scalinata e anche qua pare che i controlli siano più stringenti. Anche in via Freguglia si è creata una piccola fila all'altro ingresso nella parte riservata al pubblico con metal detector, e in quella per gli operatori e personale i controlli sui tesserini vengono fatti con cura. Così come sta avvenendo nel quarto accesso quello di via San Barnaba. "E' tutto normale, i controlli procedono come sempre", spiega una guardia privata in uno degli ingressi. Secondo un rappresentante dei vertici degli uffici giudiziari, però, da stamattina i controlli sono stati più stringenti del solito.

Per Giardiello forse il reato di strage
Claudio Giardiello
VIMERCATE, 10 aprile - "Il tribunale mi ha rovinato, quel posto è l'origine di tutti i miei mali". Così Claudio Giardiello, subito dopo l'arresto a Vimercate, ha spiegato ai carabinieri il motivo che l'ha spinto a compiere la strage nel Palazzo di Giustizia di Milano. Il fascicolo della procura di Brescia a suo carico sarà di omicidio plurimo premeditato, tentato omicidio e lesioni gravi. Non è escluso però che la procura di Monza ipotizzi il reato di strage.
Giardiello ha poi ammesso di aver attraversato il varco riservato agli avvocati senza alcun controllo, senza mostrare alcun falso tesserino. Agli investigatori ha anche ribadito di aver agito per vendetta.

Giardiello arrestato con colpo in canna - Quando l'hanno arrestato Giardiello aveva la pistola in tasca e il colpo in canna. Lo si apprende da fonti investigative, secondo le quali l'uomo aveva un altro intero caricatore pieno di colpi oltre a quello utilizzato per uccidere in tribunale tre persone e ferirne altre due.

Domani l'interrogatorio - E' fissato per sdomani alle 9.30 l'interrogatorio di convalida dell'arresto di Giardiello. Giardiello sarà ascoltato nel carcere di San Quirico di Monza dal gip Patrizia Gallucci, che ha ricevuto dal pubblico ministero Franca Macchia la richiesta di convalida.

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