lunedì 19 gennaio 2015

BUENOS AIRES, ucciso da un colpo di pistola il procuratore che oggi in Parlamento avrebbe accusato la Kirchner

Il corpo del procuratore Nisman viene trasportato alla morgue
BUENOS AIRES, 19 gennaio - E' stato trovato morto nella vasca da bagno della sua casa, ucciso da un colpo di pistola alla testa, il procuratore argentino Alberto Nisman. L'uomo avrebbe dovuto presentare in Parlamento i documenti con cui accusava la presidente Cristina Kirchner di aver negoziato in segreto l'impunità per gli iraniani accusati per l'attentato contro l'associazione ebraica Amia nel '94. Gli inquirenti parlano al momento di "apparente suicidio". Anche se ci sono ancora molti dubbi su quello che è successo. "Esorto cautela e attesa della relazione del medico legale. Nei prossimi giorni sapremo le cause di morte. Abbiamo trovato una pistola", ha detto il procuratore Viviana Fein, uno dei primi ad arrivare. Sulla scrivania di Nisman c'era la documentazione che il procuratore avrebbe presentato oggi  al Comitato Diritto Penale della Camera dei Deputati
L'impianto dell'accusa si basa sulle intercettazioni telefoniche di politici e alte cariche dello Stato. Nisman aveva chiesto al giudice di poter interrogare la Kirchner e il ministro degli Esteri Hector Timerman "per essere stati gli autori dell'insabbiamento dell'indagine contro alcuni cittadini iraniani accusati dell'attacco terroristico nel '94" dove morirono 85 persone mentre ne furono ferite più di 200.
In cambio dell'insabbiamento - secondo quanto scritto dal procuratore nel dossier di trecento pagine - "l'Argentina avrebbe ottenuto prezzi di favore per l'acquisto del petrolio".
L'attentato contro l'associazione ebraica è stato il peggiore avvenuto nella storia del Paese, i responsabili non sono mai stati individuati. Nel 2007 sono stati emessi mandati internazionali di arresto per sei cittadini iraniani sospettati di essere coinvolti: sono ancora latitanti.

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