ROMA, 28 gennaio - "Minore prezzo del petrolio, euro più debole e calo dei tassi a lunga scadenza, legato alle misure di Quantitative Easing, assieme al più vivace commercio mondiale, tendono ad alzare il Pil del 2,1% quest'anno e di un altro 2,5% il prossimo". Lo dice un rapporto del Centro Studi di Confindustria sull'economia italiana. Queste variazioni positive "si riveleranno molto superiori alle previsioni più recenti". Anche Expo inoltre "darà un apporto non marginale".
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