Il sovrano saudita Abdullah bin Abdulaziz |
Per oltre tre decenni è stato uno degli uomini più influenti degli Stati del Golfo: alleato cruciale degli Stati Uniti, nel dopo 11 settembre dovette guidare quell'alleanza in una fase critica. Quindici dei 19 dirottatori erano sauditi e molti indicarono nell'ideologia di al Qaida le radici dell'interpretazione wahabita saudita dell'Islam. Il suo regno è stato caratterizzato dallo scontro con le ambizioni regionali dell'Iran, sciita. Uno scontro che si è spostato in vari paesi e da ultimo ha avuto il suo culmine nel conflitto siriano. Fu anche duro nella repressione del dissenso nel momento del sorgere delle primavere arabe, spezzando sul nascere le dimostrazioni da parte della minoranza sciita. Re Abdullah passerà alla storia come il sovrano che in patria ha promosso i valori ultraconservatori dell'Islam, ma che all'estero ha lanciato numerose iniziative per il dialogo inter-religioso. Nell'ultima fase aveva anche cercato di aprire qualche opportunità per le donne, costrette da un'interpretazione molto rigida dell'Islam. Nel 2009 nominò una donna viceministro e cercò di ampliare le loro possibilità di istruzione. Figlio - assieme a 36 fratellastri - del fondatore dell'Arabia Saudita Abdul Aziz bin Saud, Abdullah ricevette la tradizionale educazione islamica dopo aver passato su ordine del padre un lungo periodo della sua infanzia con le tribù beduine nomadi perche' diventasse ''forte fisicamente e mentalmente''. Abdullah era re dal 3 agosto 2005, quando era salito sul trono dopo la morte di Fahd. Già dieci anni prima, nel 1995, aveva di fatto assunto la carica di reggente dopo che lo stesso Fahd era stato dichiarato temporaneamente invalido.
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