venerdì 2 dicembre 2016

GLI ASSASSINI DI SARONNO; al figlio della donna dosi massicce di ansiolitici


SARONNO, 2 dicembre - Sono oltre 50 le cartelle cliniche all'esame dei carabinieri sequestrate in relazione all'arresto dell'infermiera e del medico dell'ospedale di Saronno, arrestati martedì con l'accusa di avere provocato la morte di alcuni pazienti. Dagli atti, tra le altre cose, è emersa l'idea, da parte dei due arresti, di uccidere anche un cugino acquisito della donna. Laura Taroni somministrava farmaci, tra cui ansiolitici, a suo figlio di undici anni tanto che il ragazzino, a un certo punto, le aveva chiesto di dargli meno farmaci. 
Dalle intercettazioni contenute nella richiesta di arresto, si evince infatti che la donna e l'amante lo inducevano a prendere una pasticca e delle gocce e il bimbo, perplesso, ne aveva chiesto la ragione alla coppia: "Prima la pastiglia e poi le gocce", dice la Taroni e lui chiede: "Pure le gocce?". Cazzaniga risponde: "Eh sì. La pastiglia ormai tu sei assuefatto (...)". Cazzaniga spiega al bambino cosa significhi essere assuefatto da farmaci. Il bimbo, la mattina seguente, chiede alla madre di dargli meno farmaci: "Stamattina non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto, potresti fare meno gocce?".Dalle intercettazioni tra l'infermiera Laura Taroni e il medico Leonardo Cazzaniga emerge la volontà di uccidere un cugino acquisito della donna "colpevole - riferiscono gli inquirenti - di farsi ancora mantenere dalla ex moglie". "Se un giorno venisse giù in ospedale da noi...Trac! - dice Laura Taroni in un'intercettazione - Tra il chiaro e lo scuro, gli è venuto un infartaccio". La donna ride. L'intercettazione risale al 29 febbraio scorso ed è una 'ambientale' eseguita a bordo di una auto. "I due indagati - annotano i pm nella richiesta d'arresto - parlano dell'omicidio come un modo per risolvere tutte le situazioni con disarmante tranquillità".
"Sono sconvolta, come tutti; sentendo le intercettazioni sembra di essere dentro il film 'Natural born killer' che rappresenta gli spaccati del male. La Procura della Repubblica accerterà le responsabilità, e poi sarà cura anche della Regione capire se sarà necessario procedere con ulteriori azioni verso l'ospedale". Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. "E' fuori da ogni immaginazione - ha detto Lorenzin a margine della presentazione del nuovo Piano Nazionale Aids - che possano accadere cose simili dentro un ospedale. Da parte nostra abbiamo chiesto informazioni e dei tecnici del ministero stanno valutando, considerando che il tipo di reato rientra più nelle funzioni della Procura poiché non si tratta di malasanità, ma di un caso di cronaca nera".

Il "no" al protocollo Cazzaniga - Un'infermiera minacciata di morte si era rifiutata in più occasioni di somministrare ai pazienti i sovradosaggi imposti dal vicemprimario. Una scelta che la portò a ricevere invettive pesanti da parte di Cazzaniga: "Non sei ancora morta? Morirai di cancro all'utero". Secondo i pm di Busto Arsizio, l'infermiera, contravvenendo ai "protocolli" dell'anestesista, salvò la vita a diversi pazienti. Ma le minacce proseguivano, sempre più gravi. Da lì la decisione di denunciare Leonardo Cazzaniga alle autorità.

Il caso di un malato di tumore - A segnalare il comportamento dell'anestesista di Saronno è stato anche un altro infermiere, che agli inquirenti racconta il caso di un malato di tumore morto nel giro di venti minuti. "Il medico mi disse che se ne sarebbe occupato lui mettendo in pratica il suo protocollo", ha dichiarato.

I pm vogliono arrestare il primario - Le indagini sulle morti sospette nell'ospedale di Saronno non riguardano solo il dottor Cazzaniga e l'infermiera Laura Taroni, ma anche il primario del Pronto soccorso. Secondo i pm, il dottor Nicola Scoppetta avrebbe infatti "sottovalutato le denunce interne riguardanti la condotta del medico" e "aiutato il medesimo a eludere le investigazioni delle autorità". Non solo: il primario "dissuadeva anche gli infermieri dal presentare denuncia e, contro ogni evidenza scientifica, giudicava corretto l'operato di Cazzaniga sotto il profilo professionale e deontologico".

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