FIRENZE, 29 dicembre - L’albero più grande d’Italia è stato individuato e misurato nella riserva naturale di Vallombrosa, nel comune di Reggello in provincia di Firenze. La scoperta è stata fatta dal team di SuperAlberi, un’associazione che si occupa della cura e dello studio di piante e alberi sul territorio italiano. La pianta da guinness dei primati è un abete dell’Oregon alto 62,45 metri per una circonferenza del tronco di 3,31. Il gruppo di arboricoltori ha scalato e misurato 25 alberi in 20 giorni prima di riuscire ad identificarla.
Il metodo “direct tape drop” – Si tratta della procedura più qualificata e riconosciuta scientificamente a livello globale per la misurazione dell'altezza dei grandi alberi. Il metodo consiste nella misurazione diretta che avviene scalando l'albero. Le alternative, come ad esempio l’utilizzo del clinometro (uno strumento che misura l’inclinazione dei corpi,) non prevedono una misurazione diretta sul campo e per questa ragione hanno un margine di errore più elevato. SuperAlberi è l’unica azienda in Italia ad utilizzare il metodo del "direct tape drop". Questa procedura, secondo i membri dell'associazione, "è in grado di coniugare i sistemi di potatura sostenibile con interventi in tree climbing, mettendo l’uomo al completo servizio della natura".
La spedizione di SuperAlberi – La ricerca dell'albero più alto d'Italia ha coinvolto un team di otto persone ed è durata 20 giorni. I protagonisti di questa spedizione hanno raccontato le loro tappe nell’e-book "L’albero più alto d’Italia" e in un docu-film. Il viaggio è stato preceduto da un lungo lavoro di ricerca bibliografica attraverso gli archivi del patrimonio forestale nazionale. L’obiettivo era quello di restringere il più possibile il campo di ricerca. L’insieme si è ridotto a 50 piante, ulteriormente ridotto a 25, ovvero il numero di alberi effettivamente scalato dal team tra Toscana, Trentino Alto Adige, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna e Lazio.
Il podio degli alberi più alti d’Italia – Al termine di un lungo viaggio conclusosi in Toscana, Super Alberi ha incoronato un abete dell'Oregon, appartenente ad una famiglia di conifere originarie del Canada ma ormai ampiamente diffuse anche in Europa e in Italia. Con un'altezza di 62,45 metri questo albero ha battuto di quasi tre metri il secondo classificato: un abete misurato anch'esso nella riserva di Vallombrosa, la cui foresta fu creata e curata dai monaci dell'antica abbazia benedettina adiacente fino a quando, nel 1973, non è stata dichiarata Riserva Biogenetica Naturale. Infine, sul terzo gradino del podio, con 52,15 metri, c’è l’ "Avez del Prinzep" di Lavarone (Trento): un abete bianco di circa 240 anni.
Un patrimonio intergenerazionale – Alessandro Bottacci, dirigente dell’ufficio centrale per la biodiversità del Corpo Forestale dello Stato che ha supervisionato il progetto di SuperAlberi, ha spiegato che "l’importanza degli alberi storici e monumentali non rappresenta solo un valore naturalistico, ma anche culturale e sociale". Infatti, prosegue, "queste piante vivono per un tempo lunghissimo e di gran lunga superiore alla vita media di un uomo: ecco perché è nostro dovere tutelarle, perché rappresentano un patrimonio intergenerazionale destinato a perdurare nel futuro".
In Giappone dicono che "dai vita al tuo tempo" quando pianti e curi alberi.
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