ROMA, 11 dicembre - Il presidente della Repubblica ha conferito a Paolo Gentiloni l'incarico di formare il nuovo governo. Come prassi "Gentiloni si è riservato di accettare", riferisce Ugo Zampetti, segretario generale della presidenza della Repubblica al termine del colloquio (50 minuti) tra il Capo dello Stato ed il premier incaricato.
Il discorso di Gentiloni - "Ringrazio il presidente della Repubblica per l'incarico conferito, lo considero un alto onore e cercherò di svolgere il compito con dignità e responsabilità", afferma nel suo primo discorso il premier incaricato Paolo Gentiloni. "Il quadro ampio e articolato delle consultazioni svolte dal presidente della Repubblica sarà la base del lavoro per definire composizione e programma del nuovo governo". "Dalle consultazioni è emersa la conferma della decisione di Renzi di non accettare un reincarico in coerenza con l'impegno che aveva manifestato e questa coerenza merita rispetto e da parte di tutti". Il presidente del Consiglio incaricato intende "accompagnare e se possibile facilitare il percorso delle forze parlamentari" per definire le nuove regole elettorali. Gentiloni si dice "consapevole dell'urgenza di dare all'Italia un governo nella pienezza dei poteri, per rassicurare i cittadini e affrontare con massimo impegno e determinazione le priorità internazionali, economiche, sociali, a iniziare dalla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto". Nelle consultazioni, prosegue il premier incaricato, è stata registrata "l'indisponibilità delle maggiori forze di opposizioni a condividere un governo di responsabilità. Quindi non per scelta, ma per senso di responsabilità ci muoveremo nel quadro del governo e della maggioranza uscente".
La Biografia
Sessantadue anni, romano, giornalista. Il nuovo presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, di nobile casata, è un politico di lungo corso. Ha mosso i primi passi nella sinistra extraparlamentare e nel movimento ecologista, per poi passare a incarichi di prima linea a livello locale e nazionale, culminati con il dicastero degli Esteri sotto il governo Renzi. Entra in Parlamento nel 2001 con la Margherita, di cui è tra i fondatori, e nel 2006 diventa ministro delle Comunicazioni nel secondo governo Prodi. Le sue doti di mediatore, che in molti gli riconoscono, gli hanno permesso di ricevere il nuovo incarico di guida del governo da parte del capo dello Stato Sergio Mattarella, dopo il terremoto referendario costato la poltrona a Matteo Renzi.
Gli studi e la passione politicaE' stato vicino al Movimento studentesco di Mario Capanna, durante gli studi giovanili al Liceo Tasso di Roma, quindi dopo la confluenza del movimento in Democrazia Proletaria, ha preso parte al Movimento Lavoratori per il Socialismo (MLS) sino alla sua unificazione con il Partito di Unità Proletaria per il comunismo. Laureatosi in Scienze politiche, ha militato nel Partito di Unità Proletaria per il comunismo ed ha prestato l'attività di giornalista, diventando direttore del mensile La Nuova ecologia, testata legata a Legambiente, movimento ambientalista a cui è stato iscritto.
Gli inizi nell'agone politicoPaolo Gentiloni Silveri nei primi anni '70 milita nella sinistra extraparlamentare e si avvicina poi al movimento ecologista di Legambiente, dove si lega a Francesco Rutelli, di cui diventa portavoce quando Rutelli viene eletto sindaco di Roma nel '93. In quegli anni gestisce la difficile sfida del Giubileo, come anello di collegamento tra Vaticano e Comune.
L'ingresso in Parlamento con la MargheritaAll'inizio degli anni 2000 è coordinatore della campagna dell'Ulivo per le elezioni politiche del 2001, anno in cui entra per la prima volta in Parlamento con la Margherita, di cui è tra i fondatori. Nel 2006, Gentiloni che è giornalista, diventa ministro delle Comunicazioni nel secondo governo Prodi, lavorando alla difficile partita di una riforma che riequilibri il sistema mediatico. Tra i suoi incarichi, anche la presidenza della Commissione di Vigilanza Rai (2005-2006).
La svolta PdQuando il Partito Democratico muove i primi passi, Gentiloni è tra i suoi soci fondatori. Nell'ultima legislatura, entra in commissione Affari Esteri. Questa esperienza lo favorisce per la nomina a ministro degli Esteri, il 31 ottobre 2014, al posto di Federica Mogherini, chiamata a guidare la diplomazia Ue. Per la Farnesina il presidente del Consiglio Renzi sceglie una persona di fiducia come lui: Gentiloni è tra i primi esponenti senior del Pd a partecipare alla Leopolda, la convention da cui parte la scalata dell'allora sindaco di Firenze.
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