AMBURGO, 24 agosto - Il tribunale di Amburgo non assumerà alcuna misura temporanea sui marò in attesa della conclusione dell'iter giudiziario. Lo ha deciso oggi con una sentenza che ha diviso i giudici, 15 a sei. "L'Italia e l'India devono sospendere ogni iniziativa giudiziaria in essere e non intraprenderne di nuove che possano aggravare la disputa".
Il verdetto con cui il Tribunale di Amburgo ha respinto la richiesta italiana di misure temporanee per i due maro - in attesa della soluzione definitiva del caso - è stato preso a maggioranza, senza l'unanimità dei giudici.
L'Italia aveva chiesto al Tribunale di consentire il rientro di Salvatore Girone dall'India e la permanenza di Massimiliano Latorre in Italia come misura temporanea. Visto che sarà compito dell'arbitrato internazionale all'Aja "giudicare nel merito del caso", il Tribunale del Mare "non considera appropriato prescrivere misure provvisorie riguardo la situazione dei due marine italiani poiché questo toccherebbe questioni legate appunto al merito del caso". Lo si legge nella sentenza. Entro il 24 settembre l'Italia e l'India dovranno presentare "un rapporto di ottemperanza con le misure previste" dal verdetto del Tribunale di Amburgo.
Ad ogni modo il verdetto del Tribunale di Amburgo non cambia per ora la situazione dei due marò italiani. Salvatore Girone dovrà restare in India, mentre Salvatore Latorre non può contare sulla permanenza in Italia al termine del periodo concessagli dall'India per ragioni di salute.
Italia, bene stop a giurisdizione indiana - Bene lo stop del tribunale del mare alla giurisdizione indiana, delusione per la mancata adozione di misure per Girone e Latorre e intenzione di "rinnovare le richieste relative alla condizione dei fucilieri davanti alla Corte arbitrale": questa in sintesi la posizione dell'Italia espressa dall'agente del governo italiano ad Amburgo Francesco Azzarello sul verdetto sui maro'.
Delrio, Italia sperava sentenza diversa - "L'Italia sperava diversamente. avevamo chiesto altre cose, la sentenza non va nella direzione che avevamo richiesto". Lo dice il ministro Graziano Delrio commentando la sentenza sui Marò. "Il governo non può fare altro che prenderne atto, poi si decideranno ulteriori passi da parte del presidente del Consiglio e dei ministri competenti", dice al Meeting di Cl.
Il verdetto con cui il Tribunale di Amburgo ha respinto la richiesta italiana di misure temporanee per i due maro - in attesa della soluzione definitiva del caso - è stato preso a maggioranza, senza l'unanimità dei giudici.
L'Italia aveva chiesto al Tribunale di consentire il rientro di Salvatore Girone dall'India e la permanenza di Massimiliano Latorre in Italia come misura temporanea. Visto che sarà compito dell'arbitrato internazionale all'Aja "giudicare nel merito del caso", il Tribunale del Mare "non considera appropriato prescrivere misure provvisorie riguardo la situazione dei due marine italiani poiché questo toccherebbe questioni legate appunto al merito del caso". Lo si legge nella sentenza. Entro il 24 settembre l'Italia e l'India dovranno presentare "un rapporto di ottemperanza con le misure previste" dal verdetto del Tribunale di Amburgo.
Ad ogni modo il verdetto del Tribunale di Amburgo non cambia per ora la situazione dei due marò italiani. Salvatore Girone dovrà restare in India, mentre Salvatore Latorre non può contare sulla permanenza in Italia al termine del periodo concessagli dall'India per ragioni di salute.
Italia, bene stop a giurisdizione indiana - Bene lo stop del tribunale del mare alla giurisdizione indiana, delusione per la mancata adozione di misure per Girone e Latorre e intenzione di "rinnovare le richieste relative alla condizione dei fucilieri davanti alla Corte arbitrale": questa in sintesi la posizione dell'Italia espressa dall'agente del governo italiano ad Amburgo Francesco Azzarello sul verdetto sui maro'.
Delrio, Italia sperava sentenza diversa - "L'Italia sperava diversamente. avevamo chiesto altre cose, la sentenza non va nella direzione che avevamo richiesto". Lo dice il ministro Graziano Delrio commentando la sentenza sui Marò. "Il governo non può fare altro che prenderne atto, poi si decideranno ulteriori passi da parte del presidente del Consiglio e dei ministri competenti", dice al Meeting di Cl.
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