PARIGI, 31 agosto - Intensificare "l'uso di pattuglie miste" sui treni transfrontalieri, che già esistono e hanno dimostrato "la loro efficacia", intensificare "i controlli sulle persone e sui bagagli" nelle stazioni ferroviarie e biglietti ferroviari nominativi sui treni a lunga percorrenza. Queste alcune delle misure che i ministri di nove Paesi europei, tra cui l'Italia, riuniti a Parigi per discutere di sicurezza ferroviaria, dopo l'attacco al Thalys Amsterdam-Parigi del 21 agosto, hanno intenzione di varare al più presto. Ma - ha sottolineato Graziano Delrio, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture che rappresentava l'Italia insieme con il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico - "Schengen non si tocca, perché la libera circolazione delle persone è una scelta di civiltà".
Erano una ventina i ministri europei riuniti IERI pomeriggio a place Beauvau, sede del ministero dell'Interno francese, attorno a Bernard Cazeneuve, il titolare dell'Interno francese che aveva lanciato l'iniziativa.
Per i rappresentanti di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Belgio, Lussemburgo, Olanda e Svizzera, è altresì "indispensabile procedere ad operazioni di controllo simultanee e coordinate su tratte mirate", secondo quanto riassunto al termine dei lavori da Cazeneuve.
Sulla tratta ad alta velocità Amsterdam-Bruxelles-Parigi, il 21 agosto scorso, il marocchino Ayoub el Khazzani, è stato neutralizzato (da tre marines americani in viaggio turistico) in un vagone del Thalys dopo aver fatto fuoco con un Kalashnikov ed aver ferito diverse persone.
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