Una lunga e intensa 'chiacchierata': è quella che hanno avuto la sera del 9 luglio il lander Philae e la sonda Rosetta, dopo giorni di silenzio.
Dalle 19:45 alle 20:07, il piccolo esploratore della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko è entrato in contatto con la sonda, riuscendo così a rassicurare i tecnici dell'Agenzia spaziale europea (Esa) sulle sue buone condizioni di salute. La connessione, rimasta stabile per circa 12 minuti, ha permesso di inviare a Terra un nuovo pacchetto di dati raccolti sulla cometa grazie allo strumento Consert (COmet Nucleus Sounding Experiment by Radiowave Transmission).
''Questo segno di vita lanciato da Philae ci dimostra che almeno una delle unità di comunicazione è ancora funzionante e riceve i nostri comandi'', spiega Koen Geurts, uno dei tecnici che seguono la missione dal centro di controllo dell'Agenzia spaziale tedesca (Dlr) a Colonia. Qui il clima è stato molto teso negli ultimi giorni. Philae, infatti, non dava notizie di sè dallo scorso 24 giugno: era rimasto muto perfino davanti al comando di prova che gli era stato inviato il 5 luglio per accendere lo strumento Consert. ''Non abbiamo mai perso la fiducia in Philae e siamo rimasti ottimisti'', afferma Geurts.
I dati ricevuti ieri sera sono ora in fase di valutazione. Per il momento ''possiamo dire che lo strumento Consert è stato attivato con successo dal comando che abbiamo inviato il 9 luglio'', sottolinea Geurts. Rimangono però degli aspetti ancora da chiarire: ''non sappiamo - conclude - perchè il lander abbia comunicato solo ora e non nei giorni scorsi'.
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