mercoledì 15 luglio 2015

ISTAT, nel 2014 fermo l'indice della povertà assoluta


ROMA, 15 luglio - Dopo due anni di aumenti, nel 2014 l'incidenza della povertà assoluta in Italia si mantiene sostanzialmente stabile. Lo rileva l'Istat nell'indagine sulla spesa delle famiglie, in cui si sottolinea come il numero di famiglie in povertà assoluta sia di un milione e 470mila, il 5,7% di quelle residenti (4 milioni e 102mila persone). Stabili gli indici della distribuzione della povertà sul territorio con il 4,2% al Nord, il 4,8% al Centro e l'8,6% al Sud.

Oltre 4 milioni gli indigenti - Secondo l'Istat dunque oltre 4 milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta. Di queste, 1 milione 866mila risiedono nel Mezzogiorno (l'incidenza è del 9%) e 2 milioni 44mila sono donne (il 6,6%), 1 milione 45mila minori (il 10%), 857 mila hanno un'età compresa tra 18 e 34 anni (8,1%) e 590 mila sono anziani (pari al 4,5%).

Migliora la situazione economica delle coppie con figli - Nel 2014, inoltre, migliora la situazione economica delle coppie con figli. Tra quelle che ne hanno due l'incidenza di povertà assoluta passa dall'8,6% al 5,9%, e delle famiglie con a capo una persona tra i 45 e i 54 anni (dal 7,4% al 6%). La povertà assoluta diminuisce anche tra le famiglie con a capo una persona in cerca di occupazione (dal 23,7% al 16,2%), poiché sempre più spesso, rispetto al 2013, queste famiglie hanno al proprio interno altri occupati o ritirati dal lavoro.

Stabile anche l'indice di povertà relativa - Come quella assoluta, anche l'indice di povertà relativa risulta stabile e coinvolge, nel 2014, il 10,3% delle famiglie e il 12,9% delle persone residenti, per un totale di 2 milioni 654mila famiglie e 7 milioni 815mila persone. Anche per la povertà relativa si conferma la stabilità al Nord, al Centro e al Sud e il miglioramento della condizione delle famiglie con a capo una persona in cerca di occupazione (l'incidenza della povertà relativa passa dal 32,3% al 23,9%, con un -8,4%) o residenti nei piccoli comuni del Mezzogiorno (dal 25,8% al 23,7%).

Nessun commento:

Posta un commento