ROMA, 10 luglio - Balzo della produzione industriale a maggio. L'indica calcolato dell'Istat ha segnato un aumento dello 0,9% rispetto ad aprile. Nella media del trimestre marzo-maggio 2015 la produzione e' aumentata dell'1,0% rispetto al trimestre precedente. Corretto per gli effetti di calendario, l'indice e' salito in termini tendenziali del 3,0% (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di maggio 2014).
Il rialzo è il maggiore da agosto 2011, quando si registro' un aumento del 7,1%. Oggi "e' un giorno significativo", dopo "tanti anni torna a crescere la produzione industriale con un piu' 3%. E' positivo ma non basta" ha detto il premier Matteo Renzi al termine dell'incontro con la presidente della repubblica federale del Brasile Dilma Rousseff: "Cio' che serve e' un impegno comune per affrontare i temi della giustizia sociale", ha aggiunto.
Nel dettaglio, l'indice destagionalizzato presenta variazioni congiunturali positive in tutti i raggruppamenti; aumentano i beni strumentali (+2,3%), l'energia (+1,7%), i beni di consumo (+0,7%) e i beni intermedi (+0,6%). In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a maggio 2015, un forte aumento nel comparto dei beni strumentali (+8,5%); in misura piu' lieve aumentano anche l'energia (+1,5%), i beni di consumo (+1,4%) e i beni intermedi (+0,4%). Per quanto riguarda i settori di attivita' economica, a maggio i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+16,2%), della fabbricazione di mezzi di trasporto (+15,4%), e della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+10,5%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori dell'attivita' estrattiva (-12,1%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-1,4%) e delle industrie alimentari, bevande e tabacco (-0,5%).
"Ancora molta strada da fare ma stiamo andando nella direzione giusta" ha commentato su Twitter il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan.
"Il dato, decisamente migliore rispetto alle attese, indica che, nonostante tutte le incertezze, la ripresa italiana c'è".
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