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Claudio Giorlandino |
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Maria Stella Giorlandino |
ROMA, 13 aprile - Claudio Giorlandino, ginecologo molto conosciuto nella capitale, è finito agli arresti domiciliari su provvedimento del gip Paola Della Monica per il reato di stalking ai danni della sorella Maria Stella, già titolare dei laboratori di Artemisia, e del cognato Carlo De Martino.
Arresti domiciliari anche per Biagio Di Mauro, brigadiere dei carabinieri già capo scorta del presidente del Copasir, e per l'avvocato praticante Antonio Mer curi, dipendente della Regione
Lazio distaccato al Comune di Roma. Nel procedimento, condottodal pm Mario Dovinola e dal procuratore aggiunto Nello Rossi, risultano indagati anche due agenti della polizia penitenziaria e denunciato a piede libero l'appuntato scelto dei carabinieri, Antonio Cariello, in servizio presso il nucleo di Ostia.
Secondo quanto accertato dalla procura, Giorlandino e gli altri indagati si sarebbero prestati a una serie di condotte reiterate nel tempo, sotto forma di minacce, molestie, pedinamenti e appostamenti, che hanno causato nei coniugi uno stato d'ansia tale da cambiare le proprie abitudini di vita. Chi indaga ritiene che l'accordo transattivo fatto nel novembre del 2011 dai fratelli Giorlandino sull'utilizzo del logo Artemisia e sulla gestione dei laboratori d'analisi non sia bastato a sanare i dissidi familiari. L'ordinanza del gip contempla anche i reati di rivelazione del segreto d'ufficio e di corruzione: con riferimento al primo, Giorlandino è accusato di essersi attivato per conoscere il contenuto di due denunce penali presentate dalla sorella e dal cognato, denunce
fatte pervenire al carabiniere Cariello affinchè chiedesse al collega della compagnia Eur che le aveva prese a verbalel'esito dei procedimenti. In relazione al secondo reato, il ginecologo è sospettato di aver pagato nel 2013, in più tranche, poco piu' di 3500 euro a Di Mauro, quale compenso
previsto per il coordinamento, con l'aiuto dei due agenti di polizia penitenziaria (Pietro Pacillo e Fernando Mecchia), della strategia dei pedinamenti e degli appostamenti ai danni
di Maria Stella Giorlandino e del marito.
Sempre per stalking Mariastella Giorlandino sporse denuncia, lo scorso anno, nei confronti del fratello prima di sparire per tre giorni. Furono ore di apprensione per i familiari che dissero che la donna era sotto stress anche a causa dello scontro in famiglia. La donna, manager dei laboratori d’analisi Artemisia, tra i più importanti della Capitale, venne ritrovata nella basilica del santuario di Pompei: “Volevo solo un po’ di serenità”, spiegò. Tra le cause che portarono al suo allontanamento si fece largo proprio quella degli screzi familiari con il fratello.
Arresti domiciliari anche per Biagio Di Mauro, brigadiere dei carabinieri già capo scorta del presidente del Copasir, e per l'avvocato praticante Antonio Mer curi, dipendente della Regione
Lazio distaccato al Comune di Roma. Nel procedimento, condottodal pm Mario Dovinola e dal procuratore aggiunto Nello Rossi, risultano indagati anche due agenti della polizia penitenziaria e denunciato a piede libero l'appuntato scelto dei carabinieri, Antonio Cariello, in servizio presso il nucleo di Ostia.
Secondo quanto accertato dalla procura, Giorlandino e gli altri indagati si sarebbero prestati a una serie di condotte reiterate nel tempo, sotto forma di minacce, molestie, pedinamenti e appostamenti, che hanno causato nei coniugi uno stato d'ansia tale da cambiare le proprie abitudini di vita. Chi indaga ritiene che l'accordo transattivo fatto nel novembre del 2011 dai fratelli Giorlandino sull'utilizzo del logo Artemisia e sulla gestione dei laboratori d'analisi non sia bastato a sanare i dissidi familiari. L'ordinanza del gip contempla anche i reati di rivelazione del segreto d'ufficio e di corruzione: con riferimento al primo, Giorlandino è accusato di essersi attivato per conoscere il contenuto di due denunce penali presentate dalla sorella e dal cognato, denunce
fatte pervenire al carabiniere Cariello affinchè chiedesse al collega della compagnia Eur che le aveva prese a verbalel'esito dei procedimenti. In relazione al secondo reato, il ginecologo è sospettato di aver pagato nel 2013, in più tranche, poco piu' di 3500 euro a Di Mauro, quale compenso
previsto per il coordinamento, con l'aiuto dei due agenti di polizia penitenziaria (Pietro Pacillo e Fernando Mecchia), della strategia dei pedinamenti e degli appostamenti ai danni
di Maria Stella Giorlandino e del marito.
Sempre per stalking Mariastella Giorlandino sporse denuncia, lo scorso anno, nei confronti del fratello prima di sparire per tre giorni. Furono ore di apprensione per i familiari che dissero che la donna era sotto stress anche a causa dello scontro in famiglia. La donna, manager dei laboratori d’analisi Artemisia, tra i più importanti della Capitale, venne ritrovata nella basilica del santuario di Pompei: “Volevo solo un po’ di serenità”, spiegò. Tra le cause che portarono al suo allontanamento si fece largo proprio quella degli screzi familiari con il fratello.
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