giovedì 16 aprile 2015

Le frasi su FACEBOOK sui fatti della DIAZ: sospeso il poliziotto TORTOSA

Fabio Tortosa
ROMA, 16 aprile - "Questa mattina Tortosa verrà sospeso dal servizio". Così il capo della Polizia Alessandro Pansa ha risposto ai cronisti in merito alle frasi scritte su Facebook dal poliziotto a proposito dei fatti della Diaz. "Oggi i Reparti Mobili, la polizia, sono un'altra cosa, sono diversi. La polizia è paladina della legalità", ha sottolineato Pansa, aggiungendo che "se c'è qualcuno che sbaglia, sbaglia lui e verrà sanzionato".
Pansa firma oggi anche il provvedimento per sollevare dall'incarico il dirigente del Reparto Mobile di Cagliari Antonio Adornato. Il dirigente aveva messo un 'like' al post sul massacro della Diaz pubblicato da Tortosa su Facebook. 
"Il commento su Carlo Giuliani "è la cosa di cui più mi rimprovero e della quale non riesco a darmi pace", aveva detto intervenendo a Sky TG24 Pomeriggio Fabio Tortosa. Tortosa aveva scritto tra l'altro: "Carlo Giuliani fa schifo e fa schifo anche ai vermi sottoterra". Al padre di Giuliani l'agente dice: "Ho sbagliato e sono prontissimo a chiedere di nuovo scusa". A proposito delle parole del padre di Carlo Giuliani, che ha chiesto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di chiedere scusa a Carlo a nome dello Stato per le offese rivolte a suo figlio dal poliziotto, Tortosa ha poi spiegato: "non so se al signor Giuliani basteranno le scuse di un uomo dello stato che non ne è il capo, ma la colpa di quello che ho scritto è mia". "Ho perso un fratello che aveva quindici anni - ha proseguito - e so cosa significa per una madre e un padre sopravvivere al proprio figlio. Non esistono in questo momento 'sì', 'ma' o puntini di sospensione. Ho sbagliato e sono prontissimo a chiedere di nuovo scusa". Giuliano Giuliani, padre di Carlo, ucciso durante i disordini del G8 del 2001 a Genova, aveva chiesto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una lettera aperta se non ritenga di dover "chiedere scusa a Carlo in nome dello Stato" per le "offese insopportabili" rivolte a suo figlio da un agente di polizia di Stato. 

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