giovedì 9 aprile 2015

Il killer di TRIBUNALE era andato a VIMERCATE per uccidere un'altra persona

Claudio Giardiello, il killer
MILANO, 9 aprile - Era "pronto ad uccidere anche altre persone", con una pistola che aveva inspiegabilmente varcato i metal detector - tutti funzionanti secondo le ultime indiscrezioni - ed ha esploso 13 colpi seminando morte al Tribunale di Milano, dove ha ucciso il suo avvocato, un coimputato e il giudice fallimentare Fernando Ciampi giustiziato a colpi di pistola all'interno della sua stanza. L'uomo che ha aperto il fuoco è Claudio Giardiello, 57 anni, immobiliarista accusato di bancarotta: "Volevo vendicarmi di chi mi ha rovinato", ha poi detto ai carabinieri che lo hanno arrestato. Dopo essere fuggito in moto,  è stato arrestato dai carabinieri di Vimercate (Monza e Brianza). L'uomo, fermato in un centro commerciale, ha avuto un malore ed è stato trasportato via in ambulanza. Prima di uccidere, Claudio Giardiello sarebbe entrato mostrando un falso tesserino da un ingresso laterale del Palazzo e dalla porta riservata all'accesso di magistrati, avvocati e cronisti.
Al momento dell'arresto, Claudio Giardiello "non sembrava molto agitato": a dirlo è il generale dei carabinieri Maurizio Stefanizzi. E ai militari che l'hanno ascoltato a caldo "ha detto che si stava recando a uccidere un'ulteriore persona che riteneva compartecipe della sua bancarotta, del fallimento della sua azienda".

"Claudio Giardiello si è avvalso della facoltà di non rispondere" durante l'interrogatorio di garanzia che si è svolto nel pronto soccorso dell'ospedale di Vimercate. Lo ha detto il suo legale, l'avvocato Nadia Savoca, uscendo dall'ospedale. "Adesso è sotto shock e sedato", ha aggiunto.

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