OLBIA - Per quale motivo una società privata, il Consorzio Costa Smeralda, decide disponsorizzare la Guardia Costiera? E' il dubbio che ha portato la Procura a indagare percorruzione e ad effettuare perquisizioni per tutta la Sardegna. Sotto il faro degli inquirenti i rifornimenti di carburante delle motovedette della Capitaneria e i buoni pasto dei militari: ambedue le cose pagate proprio dal Consorzio, composto dai ricchi di Porto Cervo.
Il Consorzio Costa Smeralda è un'associazione senza scopo di lucro costituita fra i proprietari di immobili siti nella regione della Gallura. Oltre l'elargizione di benzina e buoni pasti, il Consorzio forniva i 79mila euro necessari per pagare gli stipendi di 10 vigili urbani, appositamente assunti dal Comune di Arzachena per la stagione estiva. "Ma in cambio di cosa?", si chiede ora la Procura di Tempio che indaga per corruzione.
Come riporta La Stampa, per ora tra gli indagati sono finiti l'amministratore della Sardegna Resorts, la società che gestisce il patrimonio sardo acquisito dal fondo sovrano del Qatar, e il comandante della polizia locale. L'ipotesi è che tra il Consorzio e gli enti pubblici ci fosse uno scambio di favori, probabilmente legato all'apertura del villaggio Harrods di Porto Cervo.
Come riporta La Stampa, per ora tra gli indagati sono finiti l'amministratore della Sardegna Resorts, la società che gestisce il patrimonio sardo acquisito dal fondo sovrano del Qatar, e il comandante della polizia locale. L'ipotesi è che tra il Consorzio e gli enti pubblici ci fosse uno scambio di favori, probabilmente legato all'apertura del villaggio Harrods di Porto Cervo.
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