ROMA - Con la crisi e il 'caro combustibili' in Italia sono tornate le stufe e si riaccendono i camini, facendo segnare un aumento record del 15% delle importazioni di legna nel 2013 rispetto allo scorso anno. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi del 2013 dalla quale si evidenza che quest'anno con l'arrivo dell'inverno ci sono oltre sei milioni di stufe e camini accesi sul territorio nazionale. Con l'importazione di ben 3,5 miliardi di chili di legna da ardere nel corso di tutto il 2013 che saranno bruciati per garantire il caldo nelle case degli italiani, l'Italia - stima la Coldiretti - è diventato il primo importatore mondiale di legna da ardere. Una dimostrazione evidente del ritorno di modalità di riscaldamento che sembravano dimenticate dovuto - evidenzia la Coldiretti - al crescente interesse verso una forma di energia che è diventata competitiva dal punto di vista economico oltre ad essere più sostenibile dal punto di vista ambientale. Sul territorio nazionale sono presenti 10 milioni e 400 mila ettari di superficie forestale, evidenzia inoltre l'associazione, in aumento del 20% negli ultimi 20 anni, di cui viene utilizzato meno del 15% della ricrescita annuale a fronte di un 65% ad esempio della Germania. "Con una più corretta gestione delle foreste può essere prelevata, quasi senza alterarne la sostenibilità, una quantità di 23,7 milioni di tonnellate/anno di combustibile che riduce i consumi attuali di petrolio di ulteriori 5,4 milioni di tonnellate" e così compensare anche il fabbisogno energetico del Paese.
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