lunedì 6 febbraio 2017

Com'è bella l'avventura


Tutti, prima o poi, abbiamo voglia di un po’ di avventura. E in questi casi non c’è nulla di meglio che addentrarci sulla strada che porta lontani dalla civiltà, anche se non sempre è comoda, e che ci conduce nel bel mezzo della natura, per poter ammirare di nuovo in prima persona che molteplicità di scenari e quanta bellezza questa sia in grado di creare. Naturalmente sappiamo che, per poterci immergere completamente nelle realtà naturali di ogni regione, la cosa più importante è seguire questo motto: non portare con sé nulla se non foto e non lasciarsi alle spalle nulla se non impronte. Ecco alcune destinazioni adatte ai safari che  porteranno proprio sull’orlo dell’avventura. 
Hotspot Messico

Non è molto risaputo che il Messico, in qualità di cosiddetto “hotspot della biodiversità”, vanta davvero un alto grado di diversità biologica: nel più grande Paese dell’America centrale si trovano infatti dal dieci al dodici percento di tutte le specie presenti al mondo.
Trasformare le proprie vacanze in questa nazione in un safari può essere quindi un’ottima idea. Nella vasta giungla è infatti possibile sentire da vicino il ruggito delle scimmie urlatrici fra una visita e l’altra alle antiche rovine dei Maya, oppure ammirare innumerevoli specie di uccelli e mammiferi indigeni, come per esempio i giaguari. E non da ultimo, la costa sul Pacifico del Messico è considerata un vero e proprio Eldorado per animali marini, dai più piccoli ai più grandi. In questa zona, per esempio, ogni anno nascono mandrie di tartarughe marine e inoltre, in uno dei numerosi centri di soccorso specializzati per il turismo sostenibile, è possibile dare una mano in prima persona e partecipare alla protezione di questi animali. Lungo la costa infine si aggirano anche diversi squali balena e molti tipi di cetacei, a cui è possibile avvicinarsi facendo snorkeling e whale watching.

India: Parco Nazionale di Ranthambore

La più famosa fra le 53 riserve di tigri indiane, il Parco Nazionale di Ranthambore a est dello Stato federale del Rajasthan, era una delle vecchie riserve di caccia del maragià. In questa giungla esotica è quindi possibile trovare diversi vestigie del X secolo, come la maestosa fortezza di Ranthambor e vecchie case di caccia. Vale la pena di affrontare questo arduo viaggio per poter posare lo sguardo su una delle circa 50 maestose tigre reali che vengono protette contro i bracconieri dai ranger del parco. Benvenuti ne Il libro della giungla.

Africa: Parco Nazionale Kruger


In quanto maggiore riserva naturale africana, il Parco Nazionale Kruger, nell’Africa meridionale, ospita circa 500 specie di uccelli, oltre 110 specie di rettili e circa 140 tipi di mammiferi. Per gli amanti del fai da te è possibile andare alla scoperta del parco alla guida di una jeep affittata; anche così è infatti possibile avvisare elefanti, rinoceronti, zebre e gnu. Alcuni dei percorsi sono però riservati ai ranger esperti e ai tour guidati: su questi percorsi infatti la possibilità di imbattersi in leoni e altri felini predatori è decisamente più alta. Per un safari nel Parco Nazionale di Kruger sono necessari almeno 4-5 giorni, ma è un’avventura che vale la pena di vivere. In quale altro luogo sarebbe infatti possibile avvicinarsi così tanto a tutti i “Big Five”?

Australia: Mareeba Wetlands


Si può fare un safari in Australia anche al di fuori dell’Outback, per esempio nello Stato federale del Qeensland, nell’entroterra di Cairns. In questa savana piena di eucalipto è infatti possibile imbattersi in tipici animali australiani, come canguri e wallaby, mentre ancora più particolari sono le lagune di Mareeba Wetlands.
La loro caratteristica più interessante: queste paludi non si sono formate in modo naturale. Le lagune sono state infatti create artificialmente negli anni ’90 dalla mano dell’uomo, per impedire la distruzione dell’ecosistema causata dalla coltivazione della canna da zucchero e offrire riparo alle oltre 220 specie di uccelli della zona. Si potrebbe quasi pensare di trovarsi nelle Everglades, quando ci si fa largo attraverso gli acquitrini, a bordo di un battello elettrico, fra ninfee, gru, cicogne e altri uccelli di palude. E pernottando in una delle Safari Lodge della zona si sostiene inoltre la tutela della natura locale.

Alaska: Parco Nazionale di Denali


Non c’è praticamente nulla di più avventuroso di un safari in Alaska. A circa tre ore d’auto da Anchorage si trova infatti il Parco Nazionale di Denali, che ospita fra l’altro il Monte McKinley (che negli Stati Uniti viene chiamato con il suo nome originario, Denali). Nel corso di un safari nella Bear Country è possibile farsi vicini alla natura, anche se è meglio comunque non avvicinarsi troppo, dato che la zona è popolata da orsi neri, grizzly e alci. Fortunatamente prima della partenza i ranger istruiscono i visitatori con informazioni sufficienti su come comportarsi nel caso di un incontro ravvicinato e di norma tutti i partecipanti mantengono rispettosamente le distanze. Un safari nel Parco di Denali è decisamente un’esperienza avventurosa che non è adatta alle persone a cui piace viaggiare in comodità (dato che nel parco inoltre non è possibile fare rifornimenti), ma merita comunque la pena di essere vissuta, non solo per la sua fauna e la sua natura incontaminata, ma anche per la maestosa vista che offre sul Monte Denali e sulla Catena dell’Alaska.
 

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