mercoledì 21 dicembre 2016

BERLINO, l'autista eroe ha cercato di fermare il terrorista che lo ha ucciso. L'Isis rivendica


BERLINO, 21 dicembre - L'autista polacco trovato morto all'interno del tir che ha provocato la strage a Berlino ha cercato di fermare l'attentatore. L'autista "avrebbe lottato fino all'ultimo"  e sarebbe stato "ancora in vita, nella cabina, al momento in cui il mezzo ha investito la folla". Sul suo corpo sono state ritrovate "ferite da taglio".
E il terrorista tuttora in fuga: il pachistano fermato e sospettato di essere il guidatore del tir è stato rilasciato. La Germania è ancora sotto choc per la strage di lunedì, quando un camion si è schiantato contro un affollato mercato di Natale nella capitale tedesca. È caccia all'attentatore o agli attentatori in tutta la Germania, dopo che ieri sera la procura generale ha rimesso in libertà il 23enne pachistano. C'è il sospetto che l'uomo sia armato e il timore che possa già aver lasciato la Germania e abbia avuto vita facile nella fuga dal luogo dell'attentato, magari utilizzando la rete metropolitana. Si tratta però, al momento, solo di diverse ipotesi al vaglio degli inquirenti, che non sono ancora in grado di stabilire se si sia trattato di un solo autore o di più uomini.
L'agenzia di stampa dell'Isis, Amaq news agency, ha rivendicato l'attentato chiamando il terrorista un "soldato dello Stato islamico". "E'una vendetta per gli attacchi in Siria", è scritto sulla rivendicazione.
   

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