sabato 11 luglio 2015

Vent'anni del genocidio di SREBRENICA, il premier serbo preso a sassate



POTOCARI (Bosnia) - Srebrenica 20 anni dopo. In un interminabile corteo di pullman e automobili, decine di migliaia di persone sono arrivate al memoriale e cimitero di Potocari, in Bosnia orientale, per partecipare alla commemorazione delle oltre otto mila vittime - 8.372 la cifra ufficiale non definitiva - del genocidio di Srebrenica del 1995.Durante la cerimonia è in programma la tumulazione delle spoglie di 136 vittime identificate col test del Dna negli ultimi 12 mesi. Negli anni passati nel cimitero di Potocari sono state già sepolte le spoglie di 6.241 massacrati nel luglio 1995. Ieri sera sono giunti a Potocari anche i 9 mila partecipanti della Marcia della pace, che in tre giorni hanno percorso all'incontrario la marcia, attraverso i boschi, dei 15 mila uomini di Srebrenica in fuga verso Tuzla, dove solo in pochi arrivarono.
E il premier serbo Alaksandar Vucic ha lasciato la cerimonia per Srebrenica dopo essere stato colpito da una pietra lanciata dalla folla inferocita che lo contestava. Leggermente ferito, Vucic ha abbandonato le celebrazioni del genocidio e sta tornando a Belgrado, scrivono i media serbi. Il ministro serbo dell'interno Nebojsa Stefanovic ha definito oggi l'attacco al primo ministro Aleksandar Vucic a Srebrenica un tentato omicidio.
    "La Bosnia-Erzegovina non ha rispettato i suoi obblighi di garantire la sicurezza del premier serbo", ha detto Stefanovic alla TV di Belgrado Pink. "La Serbia prenderà tutte le misure necessarie per proteggere la propria sicurezza e invierà una dura protesta alla Bosnia-Erzegovina dopo questo scandalo", ha concluso Stefanovic.
   

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