lunedì 13 luglio 2015

I punti della RESA di TSIPRAS al diktat dell'EUROSUMMIT


BRUXELLES, 13 giugno - Nel documento dell'Eurogruppo approvato dall'Eurosummic'è poco spazio per le richieste della Grecia, che chiedeva nella trattazione dell'accordo "nessun coinvolgimento del Fmi", "la ristrutturazione del debito ellenico", "un segnale alla Bce sul mantenimento dell'Ela" e la "cancellazione delle garanzie da 50 miliardi". L'Eurozona vuole tenere la Grecia nell'euro, ma in cambio vuole una resa incondizionata. $cco i punti salienti:
Piano di riforme entro il 15 luglio - Tsipras non avrà nemmeno il tempo di tornare a casa e spiegare il perché di un piano molto più duro dell'ultima offerta, visto che deve far approvare dal Parlamento entro mercoledì il primo set di riforme. L'alternativa è una "Grexit" temporanea, con tutte le incognite sul fallimento che essa comporterebbe.

Iva, baby pensioni, licenziamenti collettivi e Troika - E quindi tornano tutti i cavalli di battaglia dell'austerity: dalla Troika che torna a "commissariare" il governo ellenico all'abolizione immediata - cioè entro mercoledì - delle baby pensioni, dalla reintroduzione dei licenziamenti collettivi all'abolizione della contrattazione collettiva. Nemmeno le riforme che Tsipras ha già fatto potranno salvarsi: dovranno essere "compensate" (cioè trovando misure a copertura), o abolite ad eccezione di quelle umanitarie. Il premier greco deve far approvare al Parlamento la riforma dell'Iva, delle pensioni, (entro il 22) l'adozione del Codice di Procedura civile, la creazione del "Fiscal Council" previsto dal Fiscal Compact per controllare i bilanci e la direttiva per la "risoluzione" delle banche, che mette fine ai salvataggi statali. Tsipras deve "depoliticizzare" la P.a., ovvero svuotarla dei membri di Syriza che ora la occupano.

L'Eurogruppo si riunisce per dare il via libera agli aiuti - Subito dopo un nuovo Eurogruppo si riunirà per giudicare se il Parlamento ellenico avrà svolto i compiti a casa e nel caso in cui la risposta sia positiva dare il via libera al terzo salvataggio da 86 miliardi di euro, di cui 25 andranno immediatamente alle banche in deficit, alcune delle quali dovranno affrontare il "fallimento ordinato". 

Il fondo di garanzia di 50 miliardi - Tra le misure introdotte dai ministri delle Finanze c'è il fondo da 52 miliardi di euro nel quale la Grecia dovrà trasferire asset da privatizzare, usando il denaro per ridurre il debito e per finanziare le stesse banche. Un fondo di garanzia che avrà sede in Grecia e sarà gestito dalle istituzioni europee.

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