TORINO, 12 marzo - “La politica è una cosa bella perché mette in moto le speranze e le emozioni. L’elemento chiave del Lingotto è che qui c’è un popolo. Qui non c’è un insieme di dirigenti che cercano di cambiare l’Italia. Ma c’è un popolo che ci crede, che ha dei valori, che si è mischiato. Un popolo che non si lascia distruggere da niente e da nessuno: il popolo del Partito Democratico”. Così Matteo Renzi aprendo il suo intervento nel terzo e ultimo giorno della kermesse democratica al Lingotto.
“Debolezza della mia leadership” – L’ex segretario del Pd ha detto che “qualcuno ha provato a distruggere il Pd” forte del fatto che “c’è stata una debolezza della mia leadership” ma, ha sottolineato, "non si sono accorti che c'è una solidità e una forza del partito indipendentemente dalla leadership". Renzi ha ringraziato Torino e “tutti coloro che sono giunti con una proposta”. Adesso, ha aggiunto, “c’è da scrivere un progetto per il Paese, sapendo che dopo il 4 dicembre il disegno di innovazione istituzionale è più debole di prima”.
Abbraccio agli altri candidati alla segreteria Pd – “Non facciamo polemica non nessuno, in particolar modo con i nostri compagni di strada”. Così, Matteo Renzi, ha mandato un “abbraccio ad Andrea Orlando e Michele Emiliano”, candidati con lui alla segreteria del Partito Democratico, in vista delle primarie che si terranno il 30 aprile.
Appello ai quarantenni - Renzi, parlando del Pd che verrà, ha detto che c’è bisogno di più leader. “Non vogliamo un partito di correnti - ha detto Renzi – Voglio l’impegno dei quarantenni. Seguite l'esempio di Maurizio Martina. Sindaci, amministratori, parlamentari, tirate fuori il vostro orgoglio. Che aspettate a farvi sentire?”.
“Felici di lavorare con Gentiloni – Matteo Renzi ha dedicato una parte del suo intervento al Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, presente in platea al Lingotto. “L’Italia – ha detto - non sarà più fanalino di coda al prossimo G7. È bello che a portare la voce dell’Italia al G7 sia Paolo Gentiloni. Bentornato a casa tua, presidente, siamo felici di lavorare insieme a te”
Da Renzi messaggio alla Sinistra – Renzi si è poi rivolto agli altri protagonisti di Sinistra: “Non è l’amarcord di una cosa che non c’è più – ha detto Renzi - Non è cantare Bandiera Rossa che significa essere di sinistra. Essere di sinistra significa scovare le storie più belle, che avevamo imparato a conoscere girando l’Italia in questi mesi. Io sento riparlare dell’Ulivo, in questa stagione, da persone che quell’Ulivo lo hanno distrutto dall’interno. Sento parlare chi ha fatto concludere in anticipo la stagione di Romani Prodi. Oggi chi parla di Ulivo può dire di essere più esperto di Xylella”.
Vogliamo sconfiggere Salvini alle elezioni” – Il giorno dopo l’intervento di Matteo Salvini a Napoli e la guerriglia urbana, inscenata per impedire al leader della Lega Nord di parlare, il sindaco Luigi De Magistris è finito nel mirino di Matteo Renzi. “È allucinante che un sindaco si schieri con chi sfascia la città per non far parlare qualcuno – ha detto Renzi - Non si sfascia Napoli per un principio allucinante. Noi stiamo dalla parte della democrazia e dal diritto di quel parlamentare. Anche se si chiama Matteo Salvini. Anzi, proprio perché si chiama Matteo Salvini deve parlare, perché vogliamo sconfiggerlo alle elezioni”.
Duro messaggio a Di Maio e Di Battista - Renzi ha anche parlato di giustizia e ha lanciato un “messaggio di solidarietà” a Virginia Raggi. “Noi siamo al suo fianco – ha detto l’ex premier - perché il garantismo vale per tutti e non a giorni alterni. Il garantismo non vale solo per i tuoi e non per gli altri. Il meccanismo di avere due pesi e due misure è la negazione della politica, della verità”. Poi, cambiando tono, Renzi ha lanciato “un appello” agli “amici parlamentari del Movimento 5 Stelle”, che “in questi giorni hanno detto parole infami su alcuni di noi”. “Voi che siete parlamentari – ha detto Renzi - date una dimostrazione coerente alla giustizia. Rinunciate alle vostre immunità e prendetevi le nostre querele. Di Maio e Di Battista, rinunciate alle vostre immunità e venite in tribunale e vediamo chi ha ragione e chi torto. Vi aspettiamo con affetto, e con gli avvocati”.
“Tutelo chi crea occupazione” – Dal Lingotto Renzi ha parlato della Fiat. “L’attività degli impianti Fiat – ha spiegato - non significa che abbia vinto questo modello di capitalismo. Ma se dovete difendere il lavoro, prima bisogna crearlo; non farci i convegni”. “Io difendo chi crea lavoro” ha affermato Renzi. Poi un messaggio alle istituzioni europee: “Il sistema di regole fiscale in Europa sia unico – ha chiesto l’ex premier - Non è giusto che ci sia concorrenza fiscale da Dublino o da Amsterdam. Se ci sono le stesse regole per il deficit, devono esserci le stesse regole fiscali in Europa. Non voglio che mi facciano concorrenza sleale su questo”.
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