TRENTO, 27 marco - Due fratellini di 4 e 2 anni sono stati trovati morti in un appartamento a Trento. L'ipotesi è che siano stati uccisi dal padre, un ex carabiniere, che poi si è gettato da una scarpata. La polizia sarebbe stata avvertita dalla madre. La disgrazia è avvenuta in una casa del centro città, nel nuovo quartiere delle Albere, in via Costituzione 17. Il padre dei due piccoli si è buttato da una roccia in località Sardagna. La sua salma è stata trovata ai piedi della scarpata. Gli investigatori della Polizia che ora stanno cercando riscontri nell'appartamento dove sono stati trovati i due piccoli.
Secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato il padre a uccidere i due bambini, colpendoli a martellate. L’uomo, una volta fuggito, si sarebbe suicidato gettandosi dalla località di Sardagna, nella zona dell'hotel Panorama, raggiunta a bordo del suo SUS Volvo nuovo di zecca che è stato ritrovato parcheggiato vicino all'albergo. A lungo un elicottero aveva sorvolato la zona alla ricerca dell’uomo.
Secondo le prime testimonianze l'uomo avrebbe potuto perdere la testa, anche in seguito a una serie di problemi economici. La coppia ha una terza figlia (di 13 anni) che questa mattina era in gita scolastica con la propria classe.
L'uomo, Gabriele Sorrentino, lavorava a Trento come operatore finanziario. La moglie, Sara Failla, è veterinaria. In passato Sorrentino è stato carabiniere in servizio a Riva del Garda e, prima del congedo, ha seguito un corso per elicotterista a Bolzano.
"Il padre dei due bimbi mi aveva detto pochi giorni fa che stava per firmare il rogito per l'acquisto della casa". Lo dice un vicino della casa del dramma di Trento. "Apparentemente - prosegue - se uno decide di acquistare casa dovrebbe essere una persona equilibrata e normale". "Non avrei mai pensato che Gabriele avrebbe potuto fare una cosa del genere, sembravano la famiglia del Mulino Bianco", dice il vicino di casa. "Qualche volta ci si incontrava sulla strada e Gabriele sembrava una bellissima persona, che adorava i suoi bambini".
Ma proprio la casa potrebbe essere stata la causa dello scatenarsi della follia. Il sostituto procuratore Pasquale Profiti, rispondendo ai giornalisti, spiega che da quanto emerso sulla scena del crimine si può ricostruire l'accaduto senza particolari difficoltà, malgrado il padre dei bimbi non abbia lasciato scritto nulla sul suo tragico gesto. Stando alle parole del magistrato, che su alcuni aspetti ha mantenuto il dovuto riserbo, sembra confermata l'ipotesi di un raptus omicida del marito scattato mentre la moglie, come sempre a quell'ora, era fuori casa. Il magistrato ha precisato che al momento non risultano informazioni circa problemi psichici e di terapie seguite dal padre dei due bimbi. L'uomo sarebbe stato ossessionato dai problemi economici legati all'acquisto imminente dell'appartamente in cui la famiglia viveva. È questa l’ipotesi al vaglio degli investigatori della polizia che ora stanno cercando riscontri nell’appartamento dove sono stati trovati i due piccoli. Secondo quanto si apprende, la madre avrebbe riferito che proprio questa mattina la coppia avrebbe dovuto firmare il rogito. Lei ad un certo punto sarebbe uscita ed avrebbe lasciato il marito a casa con i due figli. Quando è rientrata, ha scoperto che i due bimbi erano stati uccisi.
Secondo le prime testimonianze l'uomo avrebbe potuto perdere la testa, anche in seguito a una serie di problemi economici. La coppia ha una terza figlia (di 13 anni) che questa mattina era in gita scolastica con la propria classe.
L'uomo, Gabriele Sorrentino, lavorava a Trento come operatore finanziario. La moglie, Sara Failla, è veterinaria. In passato Sorrentino è stato carabiniere in servizio a Riva del Garda e, prima del congedo, ha seguito un corso per elicotterista a Bolzano.
"Il padre dei due bimbi mi aveva detto pochi giorni fa che stava per firmare il rogito per l'acquisto della casa". Lo dice un vicino della casa del dramma di Trento. "Apparentemente - prosegue - se uno decide di acquistare casa dovrebbe essere una persona equilibrata e normale". "Non avrei mai pensato che Gabriele avrebbe potuto fare una cosa del genere, sembravano la famiglia del Mulino Bianco", dice il vicino di casa. "Qualche volta ci si incontrava sulla strada e Gabriele sembrava una bellissima persona, che adorava i suoi bambini".
Ma proprio la casa potrebbe essere stata la causa dello scatenarsi della follia. Il sostituto procuratore Pasquale Profiti, rispondendo ai giornalisti, spiega che da quanto emerso sulla scena del crimine si può ricostruire l'accaduto senza particolari difficoltà, malgrado il padre dei bimbi non abbia lasciato scritto nulla sul suo tragico gesto. Stando alle parole del magistrato, che su alcuni aspetti ha mantenuto il dovuto riserbo, sembra confermata l'ipotesi di un raptus omicida del marito scattato mentre la moglie, come sempre a quell'ora, era fuori casa. Il magistrato ha precisato che al momento non risultano informazioni circa problemi psichici e di terapie seguite dal padre dei due bimbi. L'uomo sarebbe stato ossessionato dai problemi economici legati all'acquisto imminente dell'appartamente in cui la famiglia viveva. È questa l’ipotesi al vaglio degli investigatori della polizia che ora stanno cercando riscontri nell’appartamento dove sono stati trovati i due piccoli. Secondo quanto si apprende, la madre avrebbe riferito che proprio questa mattina la coppia avrebbe dovuto firmare il rogito. Lei ad un certo punto sarebbe uscita ed avrebbe lasciato il marito a casa con i due figli. Quando è rientrata, ha scoperto che i due bimbi erano stati uccisi.
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