mercoledì 15 marzo 2017

OLANDA AL VOTO, test sul populismo


L'AJA, 15 marzo - Urne aperte in Olanda per elezioni che si preannunciano cruciali per il Paese e l'intera Europa e su cui negli ultimi giorni pesa anche lo scontro con Ankara. Tutti gli occhi sono puntati sul leader dell'estrema destra anti-islam Geert Wilders, che dai sondaggi è dato in calo, ma la forte percentuale di indecisi, tra i 12,9 milioni di elettori chiamati a rinnovare il Parlamento, lascia ampia incertezza sull'esito del voto.

Primo test per la Ue di fronte allo tsunami populista - A decidere il primo test elettorale sulla tenuta della Ue davanti allo tsunami populista, prima che arrivino quelli in Francia e Germania, sarà quel 60% di olandesi che alla vigilia delle politiche ancora non ha idea se voterà, né per chi.

In Olanda, Paese con l'etichetta di "più tollerante d'Europa", i 12,8 i milioni di elettori sono chiamati alle urne per rinnovare i 150 seggi della Camera Bassa, scegliendo tra la continuità di un governo che ha saputo gestire la crisi con risultati da record e l'insofferenza per una questione migratoria emotiva e mediatica più che sostanziale.

Il braccio di ferro Rutte-Wilders - L'intera campagna elettorale è stato un braccio di ferro tra il premier uscente, il liberale di destra Mark Rutte che cerca un terzo mandato consecutivo, e Geert Wilders, il platinato leader del Pvv, il partito islamofobo e antieuropeista, che, con un proporzionale puro ed un record di 28 partiti sulla scheda, di cui nessuno dei maggiori disposto a fare coalizione con lui, non ha alcuna possibilità di essere chiamato a formare un governo. Ma che ha saputo imporre la sua scarna agenda populista al centro del dibattito politico.

Wilders fino a febbraio in testa ai sondaggi - Primo tifoso di Donald Trump, con cui si dice che condivida finanziatori occulti del suo Pvv (il "Partito della Libertà" che ha formalmente un solo membro, lo stesso Wilders, e perciò sfugge all'obbligo di pubblicare i nomi dei sostenitori), alleato nel Parlamento europeo di Marine Le Pen e Matteo Salvini, Wilders fino alla metà di febbraio è stato dato in testa ai sondaggi. Poi il Vvd di Rutte ha ripreso quota.

Lo scontro con Erdogan potrebbe avvantaggiare Rutte - E lo scontro senza precedenti con la Turchia di Erdogan potrebbe avergli dato lo slancio necessario, rafforzando l'immagine di "statista" del premier. Che, osservano gli analisti politici all'Aja, se non fosse stato in campagna elettorale mai avrebbe usato modi così ruvidi per impedire a due ministri turchi di fare campagna in Olanda.

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