COMACCHIO, 13 marzo - Un 'blocco' di 223 appartamenti del complesso residenziale "Regina Mare", in localita' Lido Pomposa, a Comacchio sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza. L'ipotesi di reato è lottizzazione abusiva ed è la stesa per la quale due società immobiliari comacchiesi sono finite la centro di un'indagine che ha poi portato al processo e alla condanna in primo grado, da parte del Tribunale di Ferrara, di tre persone: rappresentante legale della società committente dei lavori, progettista del residence, dirigente del Settore urbanistica del comune di Comacchio. Dopo la condanna, il Tribunale di Ferrara ha accolto la richiesta della Procura e disposto il sequestro preventivo per poi giungere alla confisca, di una parte degli immobili situati nell'area di oltre 65.000 mq. Il valore dei beni sequestrati ammonta a oltre 20 milioni di euro.
La contestazioni al processo riguardavano il rilascio - da parte del dirigente comunale, Pini, alla società del Gruppo Tomasi, proprietaria dell’area – di illegittimi permessi di costruire per la realizzazione del complesso residenziale; l’illegittimità si fondava sulla mancata conformità dei permessi a tutta una serie di vincoli: direttive dei piani urbanistici sovraordinati regionali e provinciali riguardanti la tutela delle zone urbanizzate in ambito costiero (il complesso si trova a poche centinaia di metri dalla riva e al Piano Regolatore del Comune di Comacchio. Con i titoli autorizzativi contestati, il Piano Urbanistico Esecutivo “Regina Mare” non avrebbe rispettato le previsioni minime di edificazione e il rispetto delle cubature di costruzione rispetto alle aree verdi: in materia di salvaguardia della morfologia litoranea e ciò avrebbe comportando una riduzione di oltre 22.000 mq dell’aree destinate al soddisfacimento della collettività (parchi, percorsi e spazi per la sosta pedonali e ciclabili, zone destinate al tempo libero, ecc.), utilizzati invece per la costruzione dell’intera opera edilizia.
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