lunedì 20 febbraio 2017

Telenovela Pd, EMILIANO: certo che vorrei restare, ma RENZI fa il pazzo...

ROMA, 20 febbraio - "Fino a martedì mi tengo le mani libere, lavoro fino alla fine per un'intesa". Così Michele Emiliano il giorno dopo l'assemblea Pd. Mentre per Rossi e Speranza la strada della scissione sembra ormai certa, il governatore della Puglia cerca ancora di mediare. "Anche se - dice - da Renzi non c'è stato neanche mezzo segnale". Unica apertura dell'ex premier potrebbe essere quella di far slittare di una settimana le primarie, al 7 maggio.


ROMA, 20 febbraio - "Certo che vorrei restare", confida Emiliano secondo quanto riporta La Repubblica. "So che per noi non c'è un'autostrada, ma la mia non sarà mai la scissione di D'Alema". Tuttavia, aggiunge, "se le regole non sono chiare, se addirittura sembrano truccate, cosa posso fare? E se Renzi continua a fare il pazzo che alternativa ho?".

"La partita non è chiusa - ribadisce Emiliano, dopo un incontro con gli altri scissionisti - e io voglio restare. Sono autonomo, non inseguo Bersani e D'Alema, ma voglio tenere dentro tutti. Possibile che non capiscono che è interesse di tutti restare uniti?".

Su Emiliano, Renzi afferma: "Michele vuole restare? Allora si candidi nel Pd". Dovrebbe, però, innanzitutto mettersi d'accordo con se stesso, dal momento che ha detto tutto e il contrario di tutto: prima ha appoggiato Renzi, quindi "Matteo non ti ricandidare" e infine "puoi rivincere da segretario".

Rossi: "Non resto nel partito di Renzi" - Si fa intanto sempre più dura la posizione del governatore Toscano Enrico Rossi che, ai microfoni di Rainews 24, dice: "Sto pensando di rispedire la mia tessera alla mia sezione con una lettera. Il punto è che io non voglio stare nel partito di Renzi. Noi iniziamo un altro percorso, siamo dispiaciuti perché potevamo stare insieme, ma ci è stato detto che non è possibile. Non c'è spazio in questo partito. Lavoriamo a un altro soggetto politico con l'intento di rafforzare un nuovo centrosinistra".

Orlando: "Assurda la scissione, così rafforziamo la destra" - Non ci sta invece il ministro della Giustizia Andrea Orlando, che ad Agorà dice: "Qualunque problema abbia il partito, l'idea che lo si possa risolvere con la scissione è sbagliata: apre un fronte che rafforza la destra. La responsabilità? E' di tutti. Non si è sedimentata una politica comune".

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