mercoledì 12 agosto 2015

Economia/ La CINA abbassa ancora il valore dello yuan


PECHINO - Lo yuan, la valuta cinese, si è ulteriormente indebolita all'apertura dei mercati asiatici, dopo la svalutazione record di martedì. La banca centrale cinese, la People's Bank of China, ha infatti "limato" ulteriormente il valore di riferimento dello yuan, abbassandolo di un ulteriore 1,62%  dopo il taglio di martedì che è stato dell'1,9%. A risentire della svalutazione sono soprattutto i prezzi delle materie prime: petrolio e minerali fino a ora inghiottiti in maniera crescente dalla "fabbrica del mondo" ma in alto alla catena soffrono sui mercati occidentali i produttori dei beni di lusso richiesti dalla nuova oligarchia cinese: auto, moda e gioielli. 
La mossa inoltre rischia di far scattare una "guerra di valute" fino a ora limitata a una guerriglia che ha visto scendere anche le monete di Australia, Sud Corea e Singapore.
Dall'economia cinese arrivano intanto nuovi segnali di rallentamento, con la produzione industriale che, secondo i dati dell'Ufficio di statistica, è cresciuta del 6% dopo il 6,8% di giugno e contro una stima degli analisti pari al 6,6%. Dall'inizio dell'anno gli investimenti in attività immobilizzate sono saliti dell'11,2%, il passo più lento dal 2000. Già da tempo in difficoltà l'export, mentre crescono i timori sulla effettiva possibilità di raggiungere una crescita del 7% nel 2015.

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