LONDRA, 5 luglio - Impedimenti per il trasferimento del piccolo Charlie da Londra a Roma, all'interno della struttura dell'ospedale Bambino Gesù, che si è offerto di accogliere il piccolo affetto da una rara malattia. A riferirlo è lo stesso Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
"Il nostro ambasciatore ha già parlato con il management del Great Ormond Street Hospital e la risposta è stata che hanno le mani legate da due sentenze che devono rispettare. Avrò un colloquio telefonico con il mio omologo Boris Johnson e ne parlerò con lui". Così il ministro degli Esteri, Angelino Alfano risponde alla domanda se il nostro ambasciatore a Londra sia già entrato in contatto con i responsabili dell'ospedale che ospita il piccolo Charlie.
"Sono stata contattata dalla mamma di Charlie. E' una signora molto determinata e molto decisa, che non vuole cedere di fronte a nulla. Ci ha chiesto di provare a verificare la possibilità che questa cura venga fatta, e i nostri medici e scienziati stanno approfondendo la possibilità", ha detto Mariella Enoc, presidente dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
"L'ospedale ci ha detto che, per motivi legali, non può trasferire il bambino da noi. Questa è un'ulteriore nota triste", ha poi aggiunto Mariella Enoc. "Quando ci ha chiamati la mamma l'abbiamo ascoltata con molta attenzione". "Non so se sarà possibile trovare una cura", "i nostri scienziati approfondiranno il tema e poi paleranno direttamente con la famiglia".
La Santa Sede farà il possibile per superare gli ostacoli legali che non consentono il trasferimento del piccolo Charlie Gard al Bambin Gesù, ha detto il segretario di Stato Vaticano, il card. Pietro Parolin, rispondendo alle domande dei giornalisti. "Superare questi problemi? Se possiamo farlo lo faremo", ha detto Parolin riferendosi agli ostacoli di tipo giuridico legati alla legislazione inglese. "Il Bambin Gesù - ha aggiunto - è competente per la parte medica".
"Ho chiesto al direttore sanitario di verificare con il Great Ormond Street Hospital di Londra, dove è ricoverato il neonato, se vi siano le condizioni sanitarie per un eventuale trasferimento di Charlie presso il nostro ospedale. Sappiamo che il caso è disperato e che, a quanto risulta, non vi sono terapie efficaci"aveva detto in precedenza la presidente dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù. "Siamo vicini ai genitori nella preghiera e, se questo è il loro desiderio, disponibili ad accogliere il loro bambino presso di noi, per il tempo che gli resterà da vivere". "'Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d'amore che Dio affida ad ogni uomo'. Le parole del Santo Padre, riferite al piccolo Charlie, ben riassumono la mission dell'ospedale Bambino Gesù", sottolinea Mariella Enoc, presidente dell'ospedale pediatrico romano che è di proprietà della Santa Sede.
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