Il carico fiscale sulle imprese italiane non ha eguali nel resto d'Europa. E' quanto afferma la Cgia di Mestre, sottolineando che nel nostro Paese la percentuale delle tasse pagate dalle aziende sul gettito fiscale totale è del 14,9, a fronte di una media dell'Ue dell'11,5. Le imprese italiane versano al fisco 105,6 miliardi di euro l'anno: solo quelle tedesche pagano di più (135,6 miliardi), ma a fronte di una popolazione maggiore.
Cgia: "Sforzo fiscale maggiore d'Europa ma qualità dei servizi inadeguata" - "Sebbene alle nostre imprese sia richiesto lo sforzo fiscale più oneroso d'Europa - segnala il coordinatore della Cgia Paolo Zabeo - la qualità dei servizi ricevuti dallo Stato è spaventosamente inadeguata. Ricordo, ad esempio, che il debito commerciale della nostra Pubblica Amministrazione nei confronti dei propri fornitori è di 64 miliardi di euro, di cui 34 riconducibili ai ritardi nei pagamenti. Il peso economico della cattiva burocrazia sulle Pmi, invece, è di 31 miliardi e il deficit infrastrutturale, sia materiale che immateriale, grava sul sistema produttivo per almeno 40 miliardi di euro".
Italia fra le ultime anche per "tax freedom day" - La conferma che in Italia il peso delle tasse è troppo eccessivo emerge anche dal confronto sul "tax freedom day" dei principali Paesi Ue. Nel 2016, infatti, in Italia le famiglie e le imprese hanno idealmente terminato di onorare il fisco il 4 giugno, praticamente dopo 155 giorni di lavoro. Rispetto a noi, in Germania la "liberazione" è avvenuta 8 giorni prima (27 maggio), nel Regno Unito hanno festeggiato con 25 giorni di anticipo (10 maggio) e in Spagna quasi un mese prima (6 maggio). Solo in Francia la situazione è peggiore della nostra: nel 2016 il giorno di liberazione fiscale è "scoccato" il 23 giugno, 19 giorni dopo il nostro.
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