LONDRA, 17 marzo - Barack Obama usò i servizi segreti britannici per spiare Donald Trump? La nuova ipotesi, avanzata da media Usa e rilanciata in queste ore dal portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, ha indotto la Gchq - agenzia d'intelligence di Londra già coinvolta nel Datagate con l'Nsa americana - a diffondere una rara smentita pubblica. Si tratta di "assurdità", di sospetti "totalmente ridicoli che devono essere ignorati, ha detto un portavoce della Gchq citato stanotte dall'agenzia Pa.
Le illazioni - A far circolare questi sospetti, ripresi in prima pagina sull'edizione del Daily Telegraph, era stato per primo l'ex giudice americano Andrew Napolitano. Ma poi, ad avvalorarle, sarebbe intervenuto Spicer in persona, lasciando intendere che le accuse rivolte da Trump a Obama d'averlo fatto spiare - finora rimaste non provate e non avallate dal Congresso - potessero riferirsi a intercettazione realizzate per conto dell'ex presidente da agenzie di Paesi alleati come la Gran Bretagna e non americane.
La secca smentita - Di qui la replica del portavoce della Gchq, espresse in questi termini: "Le recenti accuse rivolte da un commentatore televisivo, il giudice Andrew Napolitano, sul fatto che alla Gchq sia stato chiesto di condurre 'intercettazioni' contro il presidente eletto sono assurdità. Sono totalmente ridicole e dovrebbero essere ignorate".
Rapporti difficili - Duro anche il primo commento politico raccolto dalla Pa, quello del leader dell'opposizione Liberaldemocratica britannica, Tim Farron, fortemente ostile a Donald Trump, il quale ha dichiarato: "Trump sta compromettendo le vitali relazioni tra Regno Unito e Usa nell'ambito della sicurezza per cercare di coprire il proprio imbarazzo".
Le illazioni - A far circolare questi sospetti, ripresi in prima pagina sull'edizione del Daily Telegraph, era stato per primo l'ex giudice americano Andrew Napolitano. Ma poi, ad avvalorarle, sarebbe intervenuto Spicer in persona, lasciando intendere che le accuse rivolte da Trump a Obama d'averlo fatto spiare - finora rimaste non provate e non avallate dal Congresso - potessero riferirsi a intercettazione realizzate per conto dell'ex presidente da agenzie di Paesi alleati come la Gran Bretagna e non americane.
La secca smentita - Di qui la replica del portavoce della Gchq, espresse in questi termini: "Le recenti accuse rivolte da un commentatore televisivo, il giudice Andrew Napolitano, sul fatto che alla Gchq sia stato chiesto di condurre 'intercettazioni' contro il presidente eletto sono assurdità. Sono totalmente ridicole e dovrebbero essere ignorate".
Rapporti difficili - Duro anche il primo commento politico raccolto dalla Pa, quello del leader dell'opposizione Liberaldemocratica britannica, Tim Farron, fortemente ostile a Donald Trump, il quale ha dichiarato: "Trump sta compromettendo le vitali relazioni tra Regno Unito e Usa nell'ambito della sicurezza per cercare di coprire il proprio imbarazzo".
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