ROMA, 16 marzo - I voucher sembrano avere i giorni contati: il Pd ha infatti presentato un emendamento che elimina totalmente lo strumento abrogando i tre articoli che lo disciplinano dal disegno di legge 81 del 2015 (il Jobs Act). L'emendamento, che verrà votato in commissione Lavoro della Camera, prevede anche un periodo transitorio necessario per permettere a chi ha già acquistato i voucher di utilizzarli.
Patrizia Maestri (Pd), relatrice della proposta di legge sui voucher, spiega che "ci sarà un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2017 per permettere di utilizzarli a chi li ha gia' acquistati. L'abrogazione è un risultato inatteso ma positivo, speriamo però che il governo non li faccia poi rientrare sotto altre forme".
Positivo anche il commento del segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini, secondo il quale "se si va verso l'abrogazione dei voucher è quello che chiedevamo", quindi "vuol dire che abbiamo fatto proprio bene a raccogliere le firme e a fare il referendum".
Non mancano però i contrari: il leader dei Moderati Giacomo Portas, eletto alla Camera nel Pd, sottolinea per esempio che abolire i voucher "vuol dire buttare l'acqua sporca con tutto il bambino. La Coldiretti dice che l'abolizione sarebbe deleteria per l'agricoltura; modificare invece sarebbe la strada migliore, riducendo i voucher ai lavori davvero saltuari".
E anche per Maurizio Sacconi (Ncd), presidente della Commissione lavoro del Senato, "l'idea di cancellare i voucher dopo averne ampliato il campo di applicazione è espressione di una linea oscillante tra timide aperture alla realtà delle cose e repentini ritorni alle battaglie squisitamente simboliche. Nel migliore dei casi, un passo avanti e due indietro".
Patrizia Maestri (Pd), relatrice della proposta di legge sui voucher, spiega che "ci sarà un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2017 per permettere di utilizzarli a chi li ha gia' acquistati. L'abrogazione è un risultato inatteso ma positivo, speriamo però che il governo non li faccia poi rientrare sotto altre forme".
Positivo anche il commento del segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini, secondo il quale "se si va verso l'abrogazione dei voucher è quello che chiedevamo", quindi "vuol dire che abbiamo fatto proprio bene a raccogliere le firme e a fare il referendum".
Non mancano però i contrari: il leader dei Moderati Giacomo Portas, eletto alla Camera nel Pd, sottolinea per esempio che abolire i voucher "vuol dire buttare l'acqua sporca con tutto il bambino. La Coldiretti dice che l'abolizione sarebbe deleteria per l'agricoltura; modificare invece sarebbe la strada migliore, riducendo i voucher ai lavori davvero saltuari".
E anche per Maurizio Sacconi (Ncd), presidente della Commissione lavoro del Senato, "l'idea di cancellare i voucher dopo averne ampliato il campo di applicazione è espressione di una linea oscillante tra timide aperture alla realtà delle cose e repentini ritorni alle battaglie squisitamente simboliche. Nel migliore dei casi, un passo avanti e due indietro".
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