ROMA, 15 gennaio - "Berlino, se si occupa di Volkswagen, non fa un soldo di danno". Così il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda a proposito della richiesta tedesca di un'intervento della Commissione Ue su Fca. Circa il caso di Fiat Chrysler Automobiles con le autorità americane, il ministro ha sottolineato che "le agenzie Usa di solito sono abbastanza indipendenti. Ma ora non so, bisogna vedere le carte". Già venerdì il governo italiano, per voce del viceministro Riccardo Nencini, aveva definito "incomprensibile" l'insistenza del governo tedesco viste "le risposte già ottenute dal Mit".
Dal canto suo la Commissione, attraverso un portavoce, aveva fatto sapere che si stava "esaurendo il tempo" per le autorità italiane per dare le spiegazioni richieste dalla Commissione europea sulla contestazione dell'omologazione di un modello della Fiat sollevate a settembre scorso dal ministro tedesco dei trasporti, ricordando però che "i poteri della Commissione sono limitati" perché può agire se uno Stato membro non rispetta le regole europee ma non "direttamente contro un produttore di auto.
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