NIZZA, 26 ottobre - L'ereditiera francese Jacqueline Veyrac, 76 anni, presidente del cda del Grand Hotel di Cannes, rapita lunedì, è stata ritrovata oggi all'interno di un'auto a Nizza: è quanto riferisce Le Figaro. La donna era legata, con qualche ferita, ma è viva. Era tata rinchiusa nel bagagliaio ed è riuscita a liberarsi da sola
Sembrava un sequestro con giallo quello in Costa azzurra: dopo una telefonata dei rapitori, ieri, non c'erano state notizie della donna, proprietaria di hotel e palazzi di lusso a Cannes, come il Grand Hotel sulla Croisette, rapita ieri mattina in pieno centro di Nizza. L'avvocato di famiglia, Sophie Jonquet, aveva fatto sapere che ancora non c'è stata "alcuna richiesta di riscatto e che da ieri non c'è nulla di nuovo". Gli inquirenti avevano pochi elementi in mano per risolvere il caso.
Il sequestro era scattato ieri a mezzogiorno e, secondo i testimoni, sembrava "la scena di un film tipo Criminal Minds". Jacqueline Veyrac era nella sua macchina in pieno centro di Nizza, vicino casa, quando due uomini con il viso coperto sono scesi da un'utilitaria bianca guidata da una terza persona, l'hanno fatta scendere con la forza dal suo fuoristrada nero e l'hanno costretta a seguirli, mettendole un fazzoletto sulla bocca. I passanti che assistevano alla scena hanno dato subito l'allarme ma è successo tutto talmente velocemente che i rapitori sono riusciti a dileguarsi senza problemi.
E così è cominciato l'incubo della famiglia. Una famiglia molto facoltosa e conosciuta a Cannes e sulla Costa Azzurra, visto che possiede diverse proprietà immobiliari di lusso tra le quali appunto il Grand Hotel, un albergo cinque stelle sulla celebre Croisette di cui Jacqueline Veyrac è presidente del Consiglio di amministrazione, e il famoso ristorante La Resèrve. Jacqueline Veyrac viene descritta come una signora affabile e gentile, apparentemente senza nemici.
Ma tre anni fa era stata vittima di un altro tentativo di sequestro esattamente nello stesso luogo dove ieri è stata rapita, come ha raccontato alla polizia e ai giornalisti la farmacista che già all'epoca era stata testimone del fatto. E che ancora oggi lo ricorda con precisione: "Quando ho sentito dire che una donna era stata rapita qui fuori, ho pensato subito a lei e a quello che era successo tre anni fa. Grazie all'intervento di una vicina era riuscita a salvarsi". Certo la coincidenza è inquietante.
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