TORINO, 31 maggio - Ha confessato nella notte la donna, una italiana di 34 anni, interrogata a lungo dai carabinieri nell'ambito dell'indagine per il neonato abbandonato in strada in via Turati a Settimo Torinese e morto qualche ora dopo in ospedale. I militari dell'Arma e il procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando, la ritengono colpevole dell'omicidio aggravato del neonato partorito nelle prime ore di martedì. Al momento non sono emerse responsabilità da parte di altre persone.
È già madre di una bambina, ex barista. Adesso, i vicini giurano di averla vista affacciata alla finestra durante le fasi drammatiche dei soccorsi. L’unica a non essere scesa in strada. Anzi, qualcuno è sicuro di averla notata mentre, poche ore più tardi, usciva per andare a fare la spesa. «Qualcuno, negli ultimi giorni, le aveva chiesto se era incinta - racconta un’inquilina del palazzo -. Lei, però, aveva risposto seccamente di no». L’ipotesi degli inquirenti è che sia stata proprio lei, subito dopo il parto, a lanciare il piccolo dal balcone, al secondo piano di via Turati. Ipotesi giusta, ha confessato.
È già madre di una bambina, ex barista. Adesso, i vicini giurano di averla vista affacciata alla finestra durante le fasi drammatiche dei soccorsi. L’unica a non essere scesa in strada. Anzi, qualcuno è sicuro di averla notata mentre, poche ore più tardi, usciva per andare a fare la spesa. «Qualcuno, negli ultimi giorni, le aveva chiesto se era incinta - racconta un’inquilina del palazzo -. Lei, però, aveva risposto seccamente di no». L’ipotesi degli inquirenti è che sia stata proprio lei, subito dopo il parto, a lanciare il piccolo dal balcone, al secondo piano di via Turati. Ipotesi giusta, ha confessato.
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