MARBELLA, 29 maggio - Paura domenica sera a Marbella, in Spagna. Un'auto si è lanciata contro la folla in una zona pedonale, falciando tre persone e facendo subito pensare ad un attentato terroristico. Ma solo dopo i primi attimi di terrore si è scoperto che la macchina impazzita in realtà non era lanciata a caso sulla folla, ma puntava su tre persone ben precise. Per vendetta, dopo una rissa. Arrestato l'autista ed il passeggero, entrambi ubriachi.
Ecco casa è acaduto. Nel beach club più noto della capitale della Costa del Sol si sta celebrando lo "Champagne Party", ma forse ne scorre troppo e tra due gruppi di inglesi scatta una rissa. Lo scontro è così violento che vengono tutti buttati fuori.
Quando si ritrovano per strada continuano i tafferugli, finché un gruppetto di loro, quattro persone, si stacca dagli altri e si allontana nel bosco. Ma non è una resa. Poco dopo tornano in macchina, a massima velocità, per investire i componenti dell'altro gruppo. E ci riescono: sono i tre feriti di cui poco dopo parlerà il ministro dell'Interno.
Dopo averli travolti riescono a fuggire e si dirigono verso l'autostrada, una folle corsa che li porta a perdere il controllo dell'auto nel tentativo di fuggire ad un posto di blocco della polizia e scontrarsi con un'altra macchina. Altri quattro feriti lasciati dietro di sé fino a quando la polizia riesce a bloccarli. L'autista è ferito in modo grave, gli altri in maniera più lieve. Il terrorismo è escluso.
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