ROMA, 30 maggio - Settimana decisiva per la legge elettorale, il Pd vuole portare alla Camera entro il 5 giugno un testo largamente condiviso così da "sperare" in un'approvazione da Montecitorio prima delle amministrative. E anche se manca un cronoprogramma preciso, la tabella di marcia di queste ore è serrata. I Dem hanno aperto il giro delle consultazioni tra i partiti, a partire dall'incontro con il M5s che è durato circa venti minuti. Nessuno slancio nelle dichiarazioni, ma l'unità d'intenti sembra essere confermata: lavorare a un'intesa sul sistema tedesco, così come scelto dalla consultazione online del M5s.
Si lavora sul "tedescum". Nella sala Berlinguer degli uffici del gruppo dem la delegazione dei 5 Stelle, composta dal capogruppo alla Camera, Roberto Fico e dai parlamentari delle Commissioni Affari Costituzionali, il deputato Danilo Toninelli e il senatore Vito Crimi ha incontrato il capogruppo alla Camera Ettore Rosato e insieme all'omologo al Senato Luigi Zanda e al relatore della riforma Emanuele Fiano. Alla domanda su come fosse andato l'incontro Rosato ha risposto un secco "Tutto bene".
Anche i Cinquestelle, dopo la riunione, hanno diffuso una nota dalla quale trapela la volontà di un dialogo: "Abbiamo consegnato la nostra proposta di legge elettorale, così come votata dagli iscritti del Movimento 5 Stelle – si legge – Il nostro obiettivo è quello di evitare che i partiti partoriscano l’ennesima legge incostituzionale, dopo il Porcellum e l’Italicum. Adesso chiediamo a tutte le altre forze di assumersi le loro responsabilità davanti ai cittadini. Se lo faranno seriamente, in breve tempo, potremo finalmente dare al Paese, dopo quasi dodici anni, una legge elettorale rispettosa della Costituzione”. Insomma, la linea sembra chiara: accordarsi sul "tedescum", che è diverso dal Rosatellum proposto dal Pd e che è lo schema che Beppe Grillo ha proposto agli iscritti al suo blog, ricevendo come risposta un plebiscito.
Appuntamenti cruciali. Martedì sarà la volta dell'incontro tra Pd e Forza Italia. Anche qui sembra farsi strada l'ipotesi di confluire su un sistema alla tedesca e, soprattutto, di non rinunciare alla soglia di sbarramento del 5%. Sempre martedì si terrà anche la direzione dem, la prima della nuova segreteria uscita dalle primarie, dove Renzi porterà sul tavolo la proposta del partito. Se "l'intesa" tra i big dovesse andare in porto è probabile che il 5 giugno il testo approdi alla Camera con una possibile approvazione a Montecitorio prima dell'11 giugno, in vista dell'accelerazione finale verso il voto anticipato.
Alfano: "Con Renzi posizioni distanti" - Intanto rischia di rompersi l'alleanza di governo tra il Pd e il movimento di Angelino Alfano. "Le posizioni sono distanti sia sul tema della legge elettorale e sia sul tema della durata della legislatura. Sarebbe stato naturale per il Pd cercare prima un accordo con il suo alleato di governo e non con le forze che sono all'opposizione - ha dtto il ministro degli Esteri -. Ho convocato la direzione nazionale del partito il primo giugno e in quella sede prenderemo le nostre decisioni".
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