lunedì 22 febbraio 2016

L'Italia propone la creazione di un superministro delle finanze dell'Eurozona


ROMA, 22 febbraio - Ambizioso obiettivo proposto dal governo italiano nel position paper (Proposta strategica dell'Italia per il futuro dell'Unione Europea: crescita, lavoro e stabilità) sulla politica europea che dà l'ok alla creazione di un superministro delle finanze dell'Eurozona, in grado di gestire un budget con risorse adeguate.  L'Esm potrebbe trasformarsi in un "Fondo monetario europeo", sfruttando al massimo i benefici del meccanismo e mantenendone allo stesso tempo le funzioni di protezione.
Rafforzare l'integrazione monetaria e finanziaria dovrebbe andare di pari passo con misure per la crescita e l'occupazione". Di fronte all'ondata populista in crescita in quasi ogni Stato membro, "questo mostrerebbe ai cittadini che l'Europa è la soluzione e non il problema".
Politica migranti comune, bond per risorse Le frontiere europee dovrebbero essere gestite a livello comune e a tale scopo dovrebbero essere reperite più tipologie di risorse, giustificando anche il ricorso a "meccanismi di mutualità che potrebbero includere anche l'emissione di obbligazioni comunitarie". Lo si legge nel position paper  messa a punto dal governo italino.
Pieno utilizzo spazi bilancio per crescita Gli spazi di bilancio "dovrebbero essere integralmente utilizzati a supporto della crescita", in questa fase di ripresa modesta e di inflazione eccezionalmente bassa. Lo scrive il governo italiano nel position paper sulla politica europea. In un contesto macroeconomico di questo tipo infatti, anche la politica monetaria espansiva della Bce si sta rivelando "insufficiente".
 Avanti Unione bancaria con garanzia depositi
L'Unione bancaria "è ancora incompleta" e il suo completamento è una "priorità chiave" che metterebbe a disposizione gli strumenti necessari per combattere crisi sistemiche. Lo si legge ancora  nel documento del governo italiano in cui si spinge anche per la creazione del Fondo europeo di garanzia dei depositi che "rafforzerebbe la fiducia, ingrediente chiave per il successo del settore bancario, e contribuirebbe a ridurre i rischi". "Condivisione dei rischi e loro riduzione aumenterebbero significativamente la stabilità finanziaria"

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