lunedì 10 novembre 2014

ACONITUM, chi tocca i fiori muore. E’ morto un giardiniere (in Inghilterra)

I fiori dell'Aconitum e il giardiniere morto
LONDRA - Un giardiniere è morto, dopo aver maneggiato piante altamente velenose nella tenuta da 6 milioni di euro di un ricco uomo d'affari inglese, secondo un medico legale.
Nathan Greenaway si era ammalato dopo aver potato i  fiori (mortali) di Aconitum, pianta della famiglia delle Ranunculaceae esistente anche in Italia, che cresceva nel parco di Millcourt House, una tenuta tentacolare nell'esclusivo Upper Froyle vicino ad Alton, nello Hampshire in Inghilterra. di proprietà del finanziere Christope Ogilvie Thompson e di sua moglie Katherine.
Nell'udienza pre-inchiesta è stato detto che Greenaway, 33 anni, era morto in ospedale per insufficienza multiorgano.
Il giardiniere era stato ricoverato in ospedale, ma, nonostante l'analisi ripetuta del suo sangue, i medici non erano stati in grado di capire che cosa non andava  e lui era morto cinque giorni dopo.
Il medico legale ha detto che è stato solo dopo che il padre del signor Greenaway, Richard, aveva effettuato ore di ricerca instancabile nel tentativo di scoprire cosa era successo, che il collegamento con la coltivazione di Aconitum è diventato evidente.
L’istopatologo Asmat Mustajab ha concluso che è "più probabile che non" che Greenaway sia morto dopo essere entrato in contatto con la pianta dalla fioritura viola e mortale.
L’inchiesta giudiziaria avrebbe appurato che il giardiniere aveva gestito la pianta altamente tossica, mentre lavorava nella tenuta. E 'morto in ospedale il 7 settembre di quest'anno.
L’avvelenamento da Aconitum può verificarsi se il fiore viene ingerito o maneggiato senza guanti. Nei casi più gravi l'avvelenamento provoca vomito, vertigini e diarrea seguita da palpitazioni, paralisi del cuore e delle vie aeree, e la successiva morte.
Aconitum è anche conosciuto come casco del diavolo a causa della sua somiglianza con un cappuccio disegnato, e come Wolfsbane, perché il suo veleno è così tossico che un tempo era usato per uccidere i lupi.
La pianta  è stata responsabile di diverse morti umane, tra cui quella dell’attore canadese Andre Noble, che è morto in un campeggio nel 2004, dopo aver consumato accidentalmente la pianta.
Nel 2009 Brit Lakhvir Singh, soprannominata  'Curry Killer', aveva avvelenato il suo amante Lakhvinder Cheema con un piatto di curry condito con aconito indiano, della stessa famiglia di piante.

L’inchiesta aiudiziaria sulla morte del giardiniere, durante la quale i familiari si sono costituiti parte civile, non è ancora conclusa

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