mercoledì 30 luglio 2014

Fa causa a LOS ANGELES la famiglia della turista bolognese uccisa da un'auto a Venice Beach

LOS ANGELES - L'auto impazzita sul marciapiede della passeggiata di Venice beach
Alice Gruppioni con il marito durante il viaggio di nozze negli Usa
BOLOGNA - La famiglia di Alice Gruppioni fa causa a Los Angeles. A un anno dalla morte della giovane imprenditrice bolognese, travolta e uccisa da un'auto impazzita il 3 agosto 2013 durante il suo viaggio di nozze, sulla Venice Beach Boardwalk, il marito e i genitori hanno formalizzato una causa civile contro città e contea di LA e contro l'investitore, Nathan Campbell, già sotto processo penale.
Violato il codice 835 della California - A quanto riferisce 'Il Resto del Carlino', i familiari, assistiti dall'avvocato Greg Bentley, sostengono che sia stato violato il codice 835 della California per la pericolosità del marciapiede e della proprietà adiacente, sottolineando che le condizioni pericolose comprendono anche la mancanza di barriere e piloni adeguati.
Sicurezza della Venice Beach Boardwalk - L'avvocato Bentley a gennaio aveva inoltrato un 'claim' al Governo della California, dopo aver fatto indagini sugli incidenti e sulla sicurezza della Venice Beach Boardwalk.
Più di 15 auto sul marciapiede - "La legge e le aspettative presso le agenzie governative sono chiare, la città e la contea devono proteggere le migliaia di persone che da tutto il mondo vi si riversano e devono anche proteggerle dal possibile comportamento intenzionalmente criminoso di altri. Qui - sostiene il legale - la città e la contea sapevano che più di 15 auto circolavano sul marciapiede ogni giorno, nel periodo della disgrazia, cosa che è completamente inammissibile dal punto di vista di pubblica sicurezza. Questa tragedia avrebbe potuto non essere mai avvenuta".

Nessun commento:

Posta un commento