domenica 18 giugno 2017

I BROCCOLI curano il diabete di tipo 2


Un gruppo di scienziati ha scoperto che i broccoli contengono un ingrediente che può aiutare il controllo dei livelli di zucchero nel sangue in pazienti che soffrono di diabete di tipo 2, possibilmente fornendo un'ipotesi di trattamento per tutti coloro che che soffrono di questa condizione. La sostanza chimica nota come sulforafano, può essere trovata in varie verdure crocifere, e secondo i test effettuati nei ratti diabetici in laboratorio, sembrano ridurre il livello di glucosio.
I ricercatori hanno utilizzato modelli al computer per identificare le espressioni genetiche legate al diabete di tipo 2, e poi analizzato migliaia di sostanze chimiche fino a quando ne hanno identificata una che alla fine ha segnato un punto punto positibo negli effetti. Dopo le prime prove, è stata rilevata una riduzione del 10 per cento del glucosio nel sangue, che può essere sufficiente per attenuare complicazioni negli occhi, reni e sangue.
La dose della sostanza chimica in dotazione era equivalente a circa 5 chilogrammi di broccoli al giorno, ma i ricercatori ritengono che nel tempo essi saranno in grado di produrre una polvere che si può semplicemente aggiungere al cibo o bevande. Circa il 15 per cento dei pazienti con diabete non possono assumere metformina perché provoca complicazioni renali, rendendo questo approccio al sulforafano estremamente importante.
Il sulforafano agisce per sopprimere gli enzimi presenti nel fegato che stimolano la produzione di glucosio, la metformina rende le cellule più sensibili all'insulina, consumando quindi più glucosio.
Nei soli Stati Uniti, ci sono più di 29 milioni di persone affette da diabete di tipo 2, e questo numero probabilmente crescerà in modo esponenziale, in modo che qualsiasi tipo di aiuto apparee fondamentale.
Gli scienziati hanno cominciato test sugli esseri umani, hanno trovato che il sulforafano ha la capacità di ridurre la produzione di glucosio nelle cellule del fegato, e di riportare l'espressione genica del fegato a livelli normali in ratti affetti da questa condizione.
Saranno necessari ulteriori studi, al fine di garantire l'effetto benefico della sostanza chimica, quindi per ora, non vale la pena l'aumento del consumo di questo tipo di verdura.

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