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CARACAS, 7 dicembre - L'opposizione antichavista ha vinto le elezioni legislative in Venezuela, conquistando 99 dei 167 seggi dell'Assemblea Nazionale, contro i 46 del partito chavista. Lo ha annunciato Tibisay Lucena, presidente della Commissione nazionale elettorale.
Lucena ha comunque precisato che 19 seggi devono ancora essere attribuiti, giacché i risultati dello scrutinio non sono ancora considerati irreversibili. L'affluenza, che la responsabile del Cne ha definito "straordinaria", è stata del 74,25%.
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha riconosciuto la vittoria dell'opposizione nelle elezioni legislative, in un messaggio televisivo trasmesso dopo la proclamazione dei risultati ufficiali da parte della Commissione elettorale nazionale (Cne).
"Con il voto abbiamo battuto democraticamente un governo che non è democratico": con queste parole Jesus Torrealba, segretario del Tavolo dell'Unità Democratica (Mud) ha festeggiato la vittoria dell'opposizione. Torrealba ha detto che i risultati contenuti nel "primo stitico bollettino" della Commissione nazionale elettorale (Cne) segnano solo l'inizio di "una fragorosa disfatta del governo e di una chiara vittoria dell'opposizione" che nello scrutinio finale sarà ancora più marcata. Rivolgendosi al governo, il dirigente antichavista ha detto che "il popolo ha parlato chiaramente. Le famiglie venezuelane si sono stancate di soffrire a causa del vostro fallimento. Ora basta! E' ora di rispettare la volontà del popolo".
Perché è importante il risultato?
- E 'la prima volta in 16 anni che il PSUV non ha il controllo del Congresso, un duro colpo per la sua rivoluzione socialista
- Al 74,3%, la partecipazione al voto è stata elevata, il che suggerisce una percentuale significativa di cambiamento nella popolazione
- L'opposizione poneo una seria sfida al potere del governo per approvare una legge
- I lLeader dell'opposizione incarcerati potrebbero essere rilasciati se l'opposizione farà fede alla sua promessa di approvare una legge di amnistia
- E 'un altro duro colpo per le politiche di sinistra in America Latina, arrivando due settimane dopo che un candidato di centro-destra aveva vinto in elezioni presidenziali in Argentina
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