Secondo i dati del monitoraggio effettuato nel 2011, non è conforme "ai valori imperativi" (che stabiliscono la buona qualità delle acque) il 2% delle acque di balneazione in Campania, l'1,70% in Abruzzo e l'1,2% in Liguria. La Toscana arriva quarta in questa classifica, ma è quella che a livello nazionale ha il valore più basso di conformità (il 68,1%), minore di Campania (80,50%) e Abruzzo (83,1%): particolarità che si spiega tenendo conto che la Toscana è in Italia la regione con la percentuale più alta di frequenza monitoraggio non conforme (il 31%), seguita da Sicilia (10,5%) e Liguria (6,9%).
La classifica delle spiagge chiuse per regione vede invece al primo posto sempre la Campania (17,5%), quindi l'Abruzzo (15,3%) e le Marche (7,9%).
Le regioni migliori (Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna, Molise e Basilicata) hanno un livello di conformità del 100% e nessuna spiaggia chiusa.
Nella stagione balneare 2011 l'Italia ha riportato un netto miglioramento della qualità delle acque di balneazione rispetto all'anno precedente, con un incremento della qualità del 7,3% per tutte le acque, del 6,6% per quelle marine e del 13,1% di quelle interne. Le acque di balneazione dell'Italia sono conformi ai valori guida dell'82,3%, rispetto alla media europea che è del 77,1%. Il dato assume un valore ancora più rilevante se si considera che le nostre coste sono molto urbanizzate. Al sito www.portaleacque.salute.gov.it ci sono informazioni sulle coste del nostro Paese, con l'elenco delle acque balneabili e le misure di risanamento. Dalla stagione 2013, infine, le acque saranno classificate in 4 classi di qualità: eccellente, buona, sufficiente, scarsa.
"Sono dati più che soddisfacenti - ha commentato il ministro della Salute, Renato Balduzzi, presente in sala - che dimostrano il continuo miglioramento delle nostre acque. Il merito va all'azione incrociata di Governo, Regioni e Comuni".
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