BRUNEI, 22 dicembre - "Cinque anni di carcere a chi festeggia il Natale". Il sultano del Brunei Hassanal Bolkian ha deciso che anche quest'anno, nel piccolo stato del Borneo, il 25 dicembre si dovrà rispettare la legge coranica: "Niente croci o addobbi sugli alberi". Se fuori dalla sua nazione Hassanal Bolkian ama i lussi occidentali e per questo è spesso a Londra, al rientro in patria il sovrano si rivela più intransigente sulla sua religione.
Dopo aver reintrodotto la sharia nel 2014, il sultano a gennaio aveva annunciato che avrebbe bandito i festeggiamenti natalizi nel 2015. E infatti quest'anno, come riporta il Daily Telegraph, il 25 dicembre i cittadini non potranno "indossare simboli come croci, accendere candele, addobbare alberi di Natale, cantare inni religiosi o mandare auguri, montare decorazioni". Chi non è musulmano potrà santificare la natività ma solo all'interno della propria comunità e dopo aver avvisato le autorità e aver spiegato cosa intendano fare.
Il ministro degli Affari Religiosi del Brunei, di cui circa il 65% della popolazione è di religione islamica, ha spiegato che il divieto di festeggiare il Natale è un modo per "preservare il credo della comunità musulmana". Spesso, durante i festeggiamenti natalizi, bambini o anche adulti musulmani indossano cappelli da Babbo Natale e nella nota diffusa a gennaio si legge che "dovrebbero stare attenti perché queste celebrazioni non sono legate al'Islam e potrebbero danneggiare la loro fede".
Il Brunei, un ex protettorato britannico, è gestito come una monarchia assolutista musulmana dal Sultano, Hassanal Bolkiah, 67.
Lo scontento politico è limitato grazie ad un alto tenore di vita e l'istruzione e l'assistenza sanitaria gratuite, anche se i membri della famiglia reale sono stati criticati per i loro stili di vita stravaganti.
Michael Jackson ricevette più di 10 milioni di sterline per un concerto in Brunei nel 1996 per celebrare il 50 ° compleanno del sultano.
E DA NOI TOLGONO PRESEPI E CROCIFISSI...VISTO!
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