ROMA, 16 giugno - "Succede di perdere: in alcune città il Pd ha perso, altre le abbiamo riprese ma certo quando i cittadini scelgono altro, il partito deve riflettere. Un anno fa il Pd aveva il segno più 40% e i posti di lavoro avevano segno meno. Oggi l'economia torna a tirare e abbiamo 260mila posti di lavoro in più". Così Matteo Renzi a Porta a Porta.
C'è gente che dice "'dobbiamo discutere al nostro interno'. Non ne possiamo più di un ragionamento in cui quando si parla di politica siamo sempre a discutere del nostro ombelico", ha detto Renzi a 'Porta a Porta' sottolineando: "forse parlare un po' meno in politichese…sempre delle correnti del Pd...caspita, che barba che noia...". "In alcune Regioni e città le primarie non hanno funzionato perché uno fa le primarie e poi non rispetta le regole" e poi "c'è stata poca partecipazione": così il premier sottolineando al tempo stesso: "credo nelle primarie come strumento per uscire da segrete stanze dei partiti. Alla gente - aggiunge - interessa che il sindaco sia scelto con primarie o con selezione segreteria Pd o che strade della città siano pulite?".
Poi su Marino: "Marino è una persona perbene, lo riconoscono tutti. Si continua a dire se va avanti o no. A me interessa capire se l'amministrazione pulisce le strade, mette a posto buche e emergenza. Se sanno governare governino e vadano avanti, se non sono capaci vadano a casa". Il premier aggiunge che "deciderà il Pd romano". Roma "è una città bellissima, ha tutto, ha un'eco internazionale straordinaria. Quest'anno c'è il Giubileo, tutto il mondo ci guarderà, la vogliamo smettere di stare a discutere di questioni che riguardano solo gli addetti ai lavori?", evidenzia il presidente del Consiglio. E chi gli chiede quali potrebbero essere i tempi per capire se a Roma sarà possibile andare avanti, Renzi risponde: "Deciderà il Pd romano, assieme alla coalizione, tra l'altro Orfini sta facendo un lavoro meraviglioso". "L'ipotesi del commissariamento per mafia non esiste. Leggeremo come governo le carte ma per noi non ci sono gli estremi" dice poi Renzi.
E dopo il tornante, duro per il Pd, dei ballottaggi, Matteo Renzi, di fronte all'assemblea del gruppo parlamentare non si nasconde e ammette senza mezzi termini che "questo è il momento più difficile della legislatura". La riunione è convocata per eleggere il successore alla guida del gruppo della Camera dopo le dimissioni di Roberto Speranza nei giorni del voto sull'Italicum. Renzi candida Ettore Rosato, attuale vice capogruppo, la persona, sottolinea il premier che "ha caratteristiche di tenacia, determinazione necessarie per guidare il Gruppo più numeroso della storia della Repubblica e che dovrà gestire riforme ambiziose".
"E' una proposta di cui mi assumo la responsabilità, se ci sono proposte alternative fate pure", aggiunge. "Di fronte a noi - ha detto Renzi - ci sono molte sfide, dalle riforme ai diritti civili. Ci vuole quindi una leadership autorevole del gruppo". "In questi due anni - ha aggiunto - il lavoro svolto da Rosato lo rende il candidato naturale. Ettore ha caratteristiche di tenacia, determinazione necessarie per guidare il Gruppo più numeroso della storia della Repubblica e che dovrà gestire riforme ambiziose". Matteo Renzi ha spiegato che, scegliendo Ettore Rosato come nuovo capogruppo del Pd, ha scelto la continuità: "C'erano due strade, o la riforma complessiva del gruppo-partito in un nuovo equilibrio o affrontare in modo più agile il solo problema del capogruppo".
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