WINDHOECK (Namibia) - Il governo della Namibia ha lanciato un'asta per la licenza di uccidere tre rarissimi rinoceronti neri, nonostante le critiche della comunità itnernazionale. Un cacciatore americano ha pagato 350mila dollari nel 2015 per ottenere il diritto di abbattere un esemplare di questa specie in via di estinzione. Le autorità hanno sempre sostenuto che gli esemplari scelti per le battute di caccia sono ormai anziani e pericolosi per i giovani del branco.
I rinoceronti africani sono di due specie, il rinoceronte nero che è quella che si trova in grave pericolo di estinzione e il rinoceronte bianco, che invece fortunatamente sta sopravvivendo soprattutto nelle aree protette. A minacciare l’esistenza di questi animali imponenti e dall’indole pacifica è il commercio dei corni,.
La guerra dei corni infatti, ha ucciso la metà dei rinoceronti durante gli anni settanta e oggi i bracconieri agiscono in modo sempre più devastante utilizzando elicotteri e armi automatiche. In soli 3 anni abbiamo perso 1349 corni: la richiesta del corno di rinoceronte è alla radice della quasi estinzione di queste specie.
La medicina tradizionale cinese utilizza il corno di rinoceronte polverizzato per guarire febbre, epilessia, malaria, avvelenamenti e ascessi trasformandolo in un materiale pregiato che vale somme altissime sul mercato nero e questo rappresenta un forte incentivo al bracconaggio.
Nello Yemen, invece, il corno di rinoceronte viene utilizzato come manico della “Jambiya”, il tradizionale pugnale ricurvo.
La ricchezza portata dal petrolio ha fatto aumentare questa moda contribuendo all’uccisione del 90% dei rinoceronti in Kenya, Tanzania e Zambia e alla loro estinzione in 7 paesi.
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